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23/12/2020 13:00:00

Marsala, la rapina a "Morsi & Sorsi". La solidarietà di "My Sicily"

Dopo il furto ai danni del locale "Morsi e Sorsi" che da pochi giorni ha riaperto lo spazio esterno a Porta Nuova, a Marsala, arriva la solidarietà dei gestori di My Sicily, locale, anche questo, che si affaccia su Porta Nuova. Ecco la lettera dei gestori. 

 Il My Sicily, in persona di Giuseppe Spanò e Massimo Bellitteri, esprime profonda solidarietà al gestore di M&S per il vile furto subito nei giorni scorsi che, al pari di tanti altri commercianti del marsalese, in questo periodo particolarmente difficile, sono stati costretti a fronteggiare non solo la crisi, ma l’illegalità strisciante e sempre più diffusa.


Si manifesta vicinanza nella convinzione ferma che solo la solidarietà possa fare scudo alle ingiustizie e ai gesti vili, ben consapevoli, per esperienza diretta, del senso di impotenza che può aleggiare quando ci si ritrova da soli a combatterli.
Ci siamo esposti in questi anni, quali gestori e proprietari del My Sisily, a viso scoperto e sempre a testa alta contro il degrado non solo estetico in cui nell’ultimo arco di tempo era precipitata Porta Nuova, tra parcheggiatori abusivi e ratti, spacciatori, sporcizia e taglieggiatori, spesso lasciati da soli (Noi) ad urlare una richiesta di aiuto che molti non udivano per distrazione o disinteresse, a combattere a denti stretti una battaglia impari che sembrava persa in partenza!

Eppure adesso Porta nuova ha un volto nuovo, segno di speranza, segno di una rinascita possibile che può investire non solo il volto di una città, ma anche le coscienze dei suoi cittadini.


Per quanto strettamente ci riguarda, fermo quanto già detto, siamo sin d’ora disponibili a fornire alle forze dell’ordine ogni strumento di sicurezza che possa agevolare le indagini sull’accaduto ed esortiamo, quali colleghi e imprenditori che operano sullo stesso e medesimo spazio economico, ma che non hanno conosciuto “ad oggi” a Porta Nuova di Marsala “padroni” diversi dal degrado, dal deturpamento e l’abbandono, il sig. Lillo Gesone, proprio per l’impegno civile da lui stesso decantato a non cedere il passo, a non arretrare verso confini che gravitano tra il servilismo o il vittimismo, precisando sui ogni riferito e delineato sospetto, senza il velo dell’accenno sottovoce o di frasi sibilline , anche a tutela di tutti i colleghi e tutte le attività che sono sorte o stanno iniziando ad operare sulla nuova piazza appena consegnata alla città, ma non ancora fruibile o utilizzabile, nel suo spazio aperto da nessuno cittadino, soprattutto per fini commerciali, come ben noto, pena l’occupazione abusiva o la violazione del principio di uguaglianza o del concetto di legalità spesso utilizzata da molti solo come formula di stile o come vuoto contenitore privi contenuti sostanziali.