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02/03/2021 06:00:00

Rifiuti in Sicilia, Pierobon lascia in eredità il suo piano. Spetta alla Giunta adottarlo

 Prima che l’assessore Alberto Pierobon lasciasse l’incarico, con le dimissioni richieste dal presidente della Regione, Nello Musumeci, sono state apportate le necessarie modifiche al piano rifiuti, così come richiesto dal Consiglio di giustizia amministrativa.

La neo assessora Daniela Baglieri ha adesso tra le mani una riforma che non porta la sua firma e che ha visto mesi di duro lavoro portato avanti dal suo predecessore, un documento che vieta l’interramento dei rifiuti e la realizzazione di ulteriori discariche, sulla annosa discussione termovalorizzatori si o no, dove l’opinione pubblica e la politica si è divisa, la riforma non esclude la loro realizzazione ma solo per i rifiuti speciali.

Saranno i singoli territori che decideranno, in totale autonomia e secondo opportunità, se realizzare impianti e con quale tecnologia, tuttavia saranno gli Ato i soggetti attuatori del Piano.

L’ultima parola adesso spetta alla giunta regionale, intanto continuano i comunicati di apprezzamento nei riguardi di Pierobon, la capogruppo all’ARS dell’UDC, Eleonora Lo Curto, è grata all’assessore per il lavoro svolto: “La sua straordinaria competenza, e certamente anche il suo profilo di tecnico, hanno portato a risultati importanti che tolgono la Sicilia dalla black list delle regioni non in grado di governare il sistema dei rifiuti. La Sicilia può essere soddisfatta dei risultati, ancora da migliorare, sulla crescita della raccolta differenziata. I sindaci, per primi, sono stati coloro che hanno compreso l’ottimo lavoro di Alberto Pierobon, che ha tenuto sempre aperte le porte del suo assessorato alle Amministrazioni locali pesantemente penalizzate, sul piano economico, dalle gestioni precedenti che hanno portato solo debiti ai Comuni e scarsi risultati nel riciclo e nella gestione dei rifiuti”.

La parlamentare poi parla di gestioni del passato non certamente chiare: “Dopo anni di gestioni opache, durante le quali sono emersi interessi illeciti grazie al lavoro della magistratura, la Sicilia con Pierobon alla guida dell’assessorato all’Energia ha rimesso in carreggiata un settore nel quale non si parlava più di impianti pubblici di smaltimento. L’unanime apprezzamento del lavoro svolto da Pierobon ci inorgoglisce e ci rammarica non poco dover rinunciare alla sua presenza che indubbiamente ha qualificato l’azione del governo Musumeci”.

E sul piano rifiuti e il parere positivo espresso dal CGA interviene la stessa Lo Curto che dice: "la miglior risposta alle cornacchie e ai grilli parlanti": “Il parere positivo e definitivo del Consiglio di Giustizia Amministrativa sul Piano Rifiuti della Sicilia mette fine alla ridda di voci e versi su cui menagrami, cornacchie e grilli parlanti avevano puntato per far naufragare un atto che è non solo legittimo ma anche fondamentale per la gestione dell’intero settore dei rifiuti nella nostra regione. Passo dopo passo, ogni tassello va al suo posto e certifica il buon lavoro svolto dall’Assessorato all’Energia ed ai Servizi di Pubblica utilità durante la gestione Pierobon. Siamo estremamente soddisfatti per il risultato raggiunto e riteniamo che sia il miglior viatico per la nuova assessora Daniela Baglieri che si è insediata in questi giorni. Sul Piano Rifiuti le opposizioni hanno fatto una narrazione faziosa che per i toni e i modi, talvolta, è sembrata anche tendenziosa e finalizzata a mantenere lo status quo. Grazie al lavoro che come partito ci siamo intestati avendo la responsabilità della delega ai Rifiuti nel governo Musumeci sono stati fatti passi in avanti importantissimi che pongono la Sicilia in una condizione ideale per uscire dalle secche in cui era finita a causa del malgoverno nel settore. Quello del Cga è solo l’ultima nota positiva che si aggiunge all’apprezzamento diffuso sul lavoro svolto dall’assessore Pierobon che in Commissione Ambiente ha puntualmente riferito e rassicurato sul corretto iter del Piano, oggi certificato in modo incontrovertibile dal parere della giustizia amministrativa”.