La Superlega contro l'Uefa. Non vedremo mai il Marsala giocare contro il Manchester ...
La Superlega è il casus belli del momento, tanto voluta dai “pochi” e tanto odiata dai “tanti".
E', sino ad oggi, il tentativo di organizzare una competizione calcistica con 20 squadre, composta da 15 club fondatori e da 5 club selezionati, che rivolga le attenzioni dell’economia del Calcio a quei 15 Club che ogni anno si trovano a giocarsi il titolo della Champions League ma che devono dividere la torta dei diritti televisivi e di sponsor con gli altri.
Lo so, è un brutale riassunto della faccenda, ma “nel sugo questo c’è”. La parte che, davvero, inizia ad intrigare è la risposta della UEFA che per voce del suo presidente nonché padrino di battesimo della piccola del “traditore" Andrea Agnelli, Aleksander Ceferin recita: "I club interessati sarebbero squalificati da ogni competizione nazionale, europea e mondiale e ai loro giocatori verrebbe vietata la possibilità di rappresentare le loro squadre nazionali".
Questa sana e corposa minaccia, sembra, sia dovuta, anche, ad uno sgarbo telefonico che lo Juventino ha ordito al presidente Uefa, e siccome che “quando ti manca il terreno da sotto", una cosa forte la devi fare, si tende a giocare al massacro.
Occhio ad essere troppo di parte, perché anche Milan ed Inter si sono affiancate alla Juventus rendendo la Superlega una formula che esclude tutti gli altri club italiani ed i relativi sogni delle tifoserie associate, quei sogni che accomunano tutti gli appassionati di Calcio, ovvero una partita in casa contro il Real Madrid di Zizou per esempio.
Io già immaginavo il Marsala di Gharbi giocare al Lombardo Angotta contro il PSG di Mbappè e Neymar oppure il Trapani di Pellino al Provinciale contro il Manchester United di Pogba e Cavani.
Cosa accadrà lo vedremo nei prossimi giorni, di certo, sapranno cosa fare per spartirsi la torta dei diritti televisivi ai quali non parteciperanno, questo lo do per certo, né il Marsala e né il Trapani.
Sogna, sogna.
Oreste Pino Ottoveggio
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