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27/04/2021 06:55:00

Il cane conteso di Pantelleria è a ... Milano. Scatta la querela 

 Ne ha fatta parecchia di strada il cane conteso a Pantelleria a suon di diffide e messe in mora inviate, per conto di Paola Francesca Maria Pacini, dall’avvocato marsalese Francesco Vinci.

La storia l'abbiamo raccontata qui. 

Grazie, infatti, ad un annuncio su FB dell’associazione animalista Pet Rescue Italia (“Harley cerca casa”) si è scoperto che il cane, anzi cagnetta, una rottweiler incrocio mastino napoletano nata lo scorso settembre, è finita addirittura a Milano.

E per questo, la Pacini - che ne reclama la restituzione da quando la presidente di “Pantelleriabau” (qui la loro posizione sulla vicenda) che gestisce il canile comunale, l’ha presa e microcippata vedendola vagare da sola per strada - si è recata alla stazione dei carabinieri dell’isola e ha sporto querela contro ignoti.

La Pacini chiede, in pratica, alla magistratura di accertare come la sua cagnetta sia finita a Milano e perseguire eventuali reati. Giudicando, per altro, “diffamatoria” una frase dell’annuncio sul popolare social (“Harley è una cucciola che dopo aver vissuto qualche mese a casa con una famiglia che la trascurava si è ritrovata in un canile”…).

“Sono venuta a sapere – scrive la Pacini nella sua querela contro ignoti - che la cagnetta adesso si trova inspiegabilmente a Milano, come da schermata FB che produco…”. Aggiungendo che il suo legale, Francesco Vinci, a quel punto, ha immediatamente inviato una pec alla Pet Rescue rendendo edotta l’associazione animalista della corrispondenza con il canile di Pantelleria, al quale è stata chiesta più volte la restituzione della cagnetta. Preannunciando azioni legali (civili e penali). Anche alla Pet Rescue, naturalmente, è stata chiesta la restituzione del cane.

“Comunico – si legge, inoltre, nella querela - che è a conoscenza dei fatti anche il Sindaco di Pantelleria che mi ha già informalmente comunicato che si dissocia da quanto scritto e che è disponibile a riferire, a confutazione di tali affermazioni palesemente diffamatorie”.

E inoltre “il cane è stato più volte reclamato, ma è stato ceduto inspiegabilmente a Pet Rescue Italia”. Per questo, si chiede “che si proceda in ordine a tutti i reati che l’Autorità Giudiziaria competente vorrà ravvisare e in ordine a quelli che saranno accertati nel corso delle indagini, con espressa istanza di punizione nei confronti di tutti i soggetti che dovessero essere ritenuti responsabili dei fatti rappresentati costituenti reato”. Con riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.