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27/05/2021 11:37:00

Ecco come agivano le bande del bancomat tra Marsala, Trapani e Catania

 Tre bande ben organizzate e collegate tra di loro. Una operava a Marsala, una a Trapani, l'altra a Catania. Tutte specializzate nell'assalto dei bancomat con l'utilizzo di escavatori che venivano rubati prima di mettere a segno i “colpi” nelle banche e negli uffici postali. All'alba di oggi il blitz della polizia. L'operazione denomina Jammer, condotta dagli agenti della Squadra mobile. è culminata nell'arresto di 18 persone, tra Trapani e Catania, e nella denuncia di altre 22 persone. Accuse pesanti: associazione a delinquere, furto, danneggiamento aggravato, simulazione di reato. Cinque gli assalti, eseguiti tutti con lo stesso modus operandi.

La prima incursione, risale al 10 luglio del 2019. Nel mirino lo sportello della Banca Intesa di Marsala. La seconda, invece, il 31 agosto, ai danni del Credito Valtellinese di contrada Xitta, alle porte di Trapani. Sempre a Marsala altri due colpi: alla banca Toniolo e alla filiale delle Poste. Il quinto raid, datato 19 febbraio 2020, ha interessato il Credito Siciliano di Trecastagni nel Catanese.

Bottino complessivo, 225 mila euro di cui 74 mila recuperati nel corso delle indagini. Indagini che hanno consentito agli agenti della Squadra mobile di individuare tre bande: una composta da pregiudicati marsalesi, una da trapanesi e la terza da catanesi. Quest'ultimi che agivano con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale dell’assalto agli altri due sodalizi.

Le perquisizioni hanno consentito agli investigatori di sequestrare una bombola contenente ossigeno, che veniva utilizzata per bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote ed un disturbatore di frequenze “Jammer” – che dà il nome dell’operazione – utilizzato, invece, per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi Gps durante i colpi.