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29/06/2021 06:00:00

Musumeci e la sua ricandidatura: "perchè non dovrei?". Ma la destra prende tempo

 Le assenze politiche di cui tanto si parla da sabato, giorno in cui si è tenuta la kermesse di Nello Musumeci, presidente della Regione, hanno poco a che vedere con le prossime elezioni regionali.

E’ vero, le assenze fanno parlare più delle presenze, ma era una sorta di lancio di un tour che vedrà toccare vari territori siciliani per indicare punto per punto quello che il governo regionale ha fatto in questi anni.


A rappresentare i partiti erano gli assessori, perché Musumeci lo ha detto chiaro: a scegliere gli assessori della sua giunta sono stati i partiti e nessun altro. Gli equilibri interni di ogni singolo partito non sono mai stato oggetto di attenzione da parte del presidente, pertanto gli assessori non rappresentano unicamente l’esecutivo e se stessi ma il partito che li ha indicati.

Non si doveva parlare di prossima candidatura, le domande però ci sono state e Musumeci non si è sottratto. Si badi, non ha detto “Io mi ricandido”, ha stoppato con un “Perché non dovrei?”. Ed effettivamente ogni uscente, sia di destra che di sinistra, ha il diritto, se può, di continuare il lavoro in continuità, saranno poi gli elettori a decidere da chi farsi governare. E’ un centrodestra in buona salute? Le parole di Gianfranco Miccichè sono state altrettanto chiare, è la compagine migliore, non ci sono altre forze politiche che possono assicurare alla Sicilia una alternativa alla sinistra. E se queste forze si mettono tutte insieme la vittoria sarà proprio scontata. La strada non è in salita, è spianata proprio. Ci si dividerà sul nome? Potrebbe essere. Ci sono diversi nomi che si stanno facendo come quello di Nino Minardo della Lega e di Raffaele Stancanelli di Fratelli d’Italia, ma i siciliani sono pronti a farsi governare da uno di questi due partiti? Difficile. E la differenza la farà proprio Forza Italia, che all’attivo ha ancora il suo buon 15%, è un partito radicato su tutti i territori al netto delle emorragie che ci sono state e che riguardano soprattutto la città di Palermo.

Musumeci rivendica il suo di lavoro e di tutto il governo, senza sosta e con la pandemia che ha bloccato le riforme. A questo si accompagni il fatto che la burocrazia è un muro che blocca ogni assetto, si deve snellire, dice Miccichè, è da anni che lo si promette e da anni che la Sicilia è perennemente in un pantano.