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28/09/2021 06:00:00

Sicilia. La Lega scarica Musumeci. Renzi-Forza Italia, prove di alleanza

 Prima o poi doveva accadere, la corda si è rotta.

Matteo Salvini da mesi lancia frecciatine contro il governatore Nello Musumeci: per le elezioni del 2022 la Lega esprimerà un proprio candidato governatore e non sarà quello uscente.

Dubbi e critiche sull’operato di Musumeci, le contestazioni arrivano dall’interno e alla fine il presidente si è stancato di questi continui attacchi e ha chiesto alla Lega un chiarimento: se si è dentro il governo regionale meglio tacere sulle ambizioni future, ovvero ritirare l’attuale assessore, Alberto Samonà.
La Lega deve scegliere, non può fare un pò lotta e un pò governo, non può certamente dire che Musumeci non va bene e poi però governarci insieme. Il gruppo all’ARS della Lega è composto da sei deputati, un numero non certo irrilevante.


All’out out di Musumeci ha risposto Nino Minardo, coordinatore siciliano del Carroccio: “La Lega vuole lavorare e bene con tutta la squadra fino alla fine della legislatura, poi tutti insieme decideremo cosa fare”.
Ed è proprio Minardo che è stato lanciato da Salvini come prossimo candidato alla Regione, 43 anni e tanta esperienza politica.

Insomma, la ricandidatura di Musumeci è in bilico e proprio per mano della stessa sua attuale maggioranza, le voci in verità sono discordanti, da una parte l’UDC attraverso l’assessore regionale Mimmo Turano che ha dichiarato che è per la ricandidatura dell’attuale presidente, dall’altra parte Lega e Fratelli d’Italia che chiedono un nuovo nome e poi c’è Forza Italia che chiede di attendere il momento opportuno per poter fare una sintesi sui nomi. Nulla di scontato.
Questo fine settimana la Sicilia ha visto anche la presenza di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che è stato chiaro: si al dialogo con Forza Italia ma comunque all’opposizione del governo Musumeci. E su chi ha lasciato il partito renziano andando alla Lega non si è molto dilungato se non facendo gli auguri. Allo stesso tempo ha preso le distanze da un Pd che flirta con il Movimento Cinque Stelle.
La Sicilia potrebbe essere laboratorio politico solo se ci sarà coraggio, prospettiva e una visione slegata dal solito piazzamento di poltrone.