La quiete è finita. Ma forse era solo apparente. In stato di agitazione gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nelle carceri di Trapani che lanciano un ultimatum: ““Non è più' possibile assistere a violazioni del contratto e delle regole sottoscritte, aspetteremo sino al giorno 12, poi il 19 novembre scenderemo in piazza”.
“Purtroppo – dichiarano i segretari provinciali di UilPa Giuseppina Graceffa e dell'Uspp Arcangelo Poma - dobbiamo registrare da parte del direttore Fabio Prestopino una gestione non in linea con le regole sindacali, che si riversa sul morale del personale, oggi provato dai continui eventi critici, tra cui aggressioni, atti di violenza, carichi di lavoro insostenibili, e compressione dei diritti” “.Assistiamo – evidenziano i sindacalisti - ad inserimenti in posti di servizio senza seguire le procedure previste dagli accordi locali, regionali e nazionali, addirittura con la carenza di Ufficiali di Polizia Giudiziaria, è stato creato un posto di servizio, senza essere contrattato e regolamentato con le sigle sindacali nell'organizzazione del lavoro.” . La situazione, insomma, ha superato il livello di guardia. “Nientemeno – insistono i segretari provinciali di Trapani - nella funzione di preposti nei reparti detentivi, affidata in via emergenziale ai ruoli inferiori, perché c'è una gestione dei Sovrintendenti completamente fuori dalla logica, la scelta avviene ad “personam”, mortificando gli operatori più' anziani che si vedono scavalcati da unità più' giovani, perfino arrivati nella sede da pochi giorni”. “In quasi un anno – concludono i leader prdei sindacati di polizia penitenziaria - abbiamo avuto la possibilità di incontrare il direttore sono una volta, e lo stesso aveva assicurato le sigle di risolvere le questioni sopra elencate, ma ad oggi la situazione è peggiorata”.
Le segreterie provinciali hanno inviato una lettera ai vertici regionali del Provveditorato e del Dipartimento, dando la scadenza ultima giorno 12 novembre per revocare tutti i provvedimenti unilaterali, ed in caso di ritardi hanno programmato un sit-in sotto la Prefettura il 19 novembre.