Quantcast
×
 
 
24/11/2021 16:15:00

"Marenostrum". A Palermo il Festival della Fotografia del Mediterraneo

“Marenostrum” approda per la prima volta a Palermo: migrazioni e catastrofi umanitarie documentate attraverso una serie di eventi.


Presso la Sala Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia è in corso per la prima volta a Palermo, dal 20 Novembre al 12 Dicembre, la sesta edizione di “Marenostrum - Festival Internazionale della Fotografia del Mediterraneoʺ . Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale ʺI Vicoli del Mediterraneoʺ ed è nato a Mazara del Vallo. Nel corso degli anni ha ospitato importanti mostre fotografiche di nomi prestigiosi del panorama internazionale . Le mostre hanno avuto come argomento il Mediterraneo documentando guerre, carestie, catastrofi umanitarie , migrazioni, salvataggi in mare. In questa edizione la mostra fotografica racconta le vittime principali delle crisi umanitarie: donne e bambini. Il racconto include anche Mazara e Palermo città multietniche e multiculturali, sensibili ai diritti fondamentali.


ʺPalermo è una città medio - orientale in Europa che difende il diritto alla vita, continuamente vilipeso dall’indifferenza degli stati nei confronti delle sofferenze dei migranti. Nel Mediterraneo si sta consumando un vero e proprio genocidio Una realtà che sarà raccontata per immagini in questo Festival che ha l’obiettivo di scuotere le coscienze in difesa dei diritti umani . E in tal senso la città di Palermo , ospitando questa sesta edizione del Festival, conferma la propria attenzione e il proprio impegnoʺ- sostiene il sindaco Leoluca Orlando.
In programma tavole rotonde, workshop e concerti, legati da un unico argomento quello appunto del Mediterraneo.
Il programma degli eventi:

Sabato 20 novembre 2021 – Palazzo Sant'Elia – Sala Cavallerizza
ore 17.00 – Apertura mostra al pubblico
Martedì 30 novembre 2021 – Corridoi del Palazzo Comitini
ore 17.30 – Concerto “Cruzando Aguas” del pianista M° Fabrizio Mocata accompagnato dal percussionista M° Salvo Casano.
Sabato 27 e domenica 28 novembre 2021 – Palazzo Sant'Elia
ore 09.30/13.00, ore 15.00/18.30 – Workshop diretto da Francesco Bellina: “Come costruire un reportage fotografico”.
Giovedì 9 dicembre 2021 – Palazzo Comitini – Sala Martorana
ore 17.00 – Convegno/dibattito “Mediterraneo: un mare di diritti” con:
prof. Leoluca Orlando sindaco di Palermo; Claudio Paravati giornalista e direttore di “Confronti” e conduttore di Protestantesimo; prof. Luigi Sanlorenzo giornalista e saggista, Presidente Ass. PRUA; Leonardo di Franco avvocato, Lisa Bjelogrlic avvocato e coordinatrice intervento in Frontiera Sud e Nord di Save the Children, modera Roberto Marrone.

 


Sabato 11 dicembre 2021 – Palazzo Sant'Elia – Sala Cavallerizza

ore 18.30 – Presentazione del libro “La cala. Cento giorni nelle prigioni libiche” e dibattito “L'alleanza tra donne cristiane e musulmane nei processi di risoluzione delle controversie internazionali”. Ospiti Catia Catania e Giuseppe Ciulla autori del libro, Giorgia Butera sociologa, scrittrice, presidente dell'associazione Mete Onlus e attivista per i diritti umani, Rosetta Ingargiola e Nawres Ben Haddada protagoniste del libro.

Tanti artisti presenti con i loro ʺscattiʺ : Alessandro Grassani, Afshin Ismaeli , Alessio Romenzi , Olmo Calvo...
Entrando in sala si rimane in assoluto e spontaneo silenzio di fronte al racconto fotografico di questi artisti, che vede appunto le donne e i bambini come protagonisti e vittime della guerra. Si assiste attoniti di fronte agli sguardi che esprimono sofferenza. Bambini uccisi, mutilati morti nell’attraversare i confini o il Mar Mediterraneo e le donne costrette a fuggire dalle proprie case, ad attraversare continenti e Paesi con i loro figli molto piccoli. Spesso sfruttate sessualmente, violentate, costrette a vivere in condizioni di degrado. Le fotografie sono tante … ci soffermiamo, in particolare, di fronte alle foto di Giovanna Vacirca in cui le protagoniste sono dodici donne di un centro di accoglienza, fotografate e avvolte dalla luce. Donne offese nella loro identità. Poi ancora le ferite, le mutilazioni, la sofferenza nelle intense immagini di Afshin Ismaeli, fotoreporter, fotografo di guerra, che testimoniano il massacro del popolo curdo. Il dramma dei naufraghi dalla Libia all’Italia, dalla Turchia alla Grecia, i salvataggi ad opera delle ONG, documentati da Olmo Calvo. Mentre Alessandro Grassani documenta, invece, con le sue foto la desertificazione in Kenya, le alluvioni in Bangladesh che hanno portato gravi conseguenza sulla popolazione locale causando migrazione e povertà. Quindi non solo guerra, ma fotografie che documentano i tanti mali che affliggono queste popolazioni costrette ad affrontare lunghi viaggi nel mar Mediterraneo protagonista negli ultimi vent’anni di uno dei più grandi fenomeni migratori dell’umanità. E’ di qualche giorno fa la notizia di un neonato di appena un giorno, partorito in mezzo al mare in tempesta su un barcone di legno, in mezzo a tante altre persone nel Canale di Sicilia. Il piccolo e la madre sono stati messi in salvo dalla nave Sea Watch e curati dall’equipaggio, una storia tutto sommato a lieto fine ma non sempre è così, spesso il mare Mediterraneo è mare di naufragi e cimitero di corpi.


Dorotea Rizzo