Dopo due anni di permanenza, Bernardo Petralia lascia il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Era stato nominato capo della polizia penitenziaria nel 2020 dell'ex ministro Alfonso Bonafede. Una scelta, quella di fare un passo indietro, dettata da motivi personali come ha detto Petralia che in passato è stato anche componente del Consiglio superiore della magistratura: “Sono nonno, quattro mesi fa mi è nata una nipotina, ho 69 anni, è il momento di rientrare in famiglia”.
Il capo del Dap, già procuratore generale a Reggio Calabria e prima ancora procuratore aggiunto a Palermo per quattro anni, è originario del capoluogo siciliano, ha 69 anni ed è stato componente del Csm dal 2006 al 2010 e poi consulente della commissione parlamentare Antimafia. Nel maggio 2020 aveva preso il posto di Basentini, che si era dimesso dopo le polemiche per la gestione dei penitenziari.
“Oggi ho anticipato la decisione ai miei più stretti collaboratori al DAP. Lascerò a breve un incarico complesso e stimolante al tempo stesso, ricco di insidie e problematiche, ma denso di vera umanità, verso la quale ho cercato di dedicarmi con tutto me stesso fino ad oggi e non mi sottrarrò neanche in queste ultime settimane. Ringrazio la Ministra Cartabia – prosegue Petralia – per la fiducia che ha voluto rinnovare verso la mia persona in quest’ultimo anno di lavoro insieme. Ed estendo il mio ringraziamento più profondo, ma anche il mio forte incoraggiamento, verso tutto il personale dell’Amministrazione, sia civile che di Polizia Penitenziaria, al Dipartimento come nei Provveditorati e in tutti gli istituti penitenziari, così come le organizzazioni sindacali, per il prezioso supporto e l’aiuto che non hanno mai mancato di dare al sottoscritto in questo delicato compito, reso ancora più gravoso dall’emergenza sanitaria. Spero di aver contribuito almeno in parte a fare altrettanto con ciascuno di loro”.
“Ringrazio sentitamente Dino Petralia, per la collaborazione sempre assicurata in questi mesi. Comprendo bene le esigenze personali e familiari, che lo hanno indotto ad assumere questa decisione”, commenta la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “E’ stato un anno molto intenso. Insieme abbiamo lavorato per fronteggiare le emergenze, acuite dalla pandemia, e assicurare risposte agli sterminati bisogni del carcere. A Dino Petralia, va il mio affettuoso ringraziamento e i migliori auguri per questa nuova fase della vita”.