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02/03/2023 06:00:00

Sicilia, addio al mega progetto del centro direzionale della Regione

Il progetto faraonico da 425 milioni di euro, per la realizzazione del mega centro direzionale della Regione Sicilia, va a ‘gambe all’aria’. Lo ha deciso, qualche settimana fa, il Parlamento regionale siciliano.


IL VOTO DELL’AULA - Con l’aiuto dell’opposizione e di frange del centrodestra, è stato cancellato il finanziamento da 20 milioni che doveva servire ad acquistare l’area su cui doveva essere realizzata la struttura. La norma, di poche righe, è stata proposta, attraverso un emendamento, dalla leghista Marianna Caronia che, pare, non sia mai stata una fervente sostenitrice dell’idea progettuale dell’ex presidente della Regione, Nello Musumeci.

L’IDEA FU DI MUSUMECI - Musumeci, non è stato rieletto così l’addio al ‘suo’ progetto faraonico, che avrebbe dovuto accorpare, in un’unica struttura, tutti gli assessorati ed uffici regionali attualmente sparpagliati in vari punti del capoluogo siciliano, pare sia destinato al definitivo oblio. L’area politica al governo della Sicilia non è mutata ma l’Assemblea regionale siciliana ed i suoi componenti si. Tanto da avere fatto fare al progetto una brutta fine, durante una delle tante votazioni che l’Ars si trova a tenere, sempre più spesso, in orari notturni.

L’IDEA IN ORIGINE - L’iter del progetto, (ne avevamo parlato una prima volta qui) da quasi mezzo miliardo di euro (425 milioni), per la costruzione del nuovo Centro direzionale della Regione siciliana – da ubicare a Palermo nella zona di Via Ugo La Malfa – al momento, torna nel mondo delle idee.

PIENA DI OSTACOLI - Facciamo qualche passo indietro nella memoria perché questo progetto sin da subito ha avuto più spine che rose. Secondo il cronoprogramma della Regione, a ottobre 2021, sarebbe dovuto essere già pronto il progetto definitivo. Esso, da solo, è costato già due milioni di euro. Subito poco dopo la notizia dell’aggiudicazione della gara per la progettazione emerse subito un grosso guaio. Se ne occupò Stefania Petyx per ‘Striscia la notizia’. Era l’estate del 2020 e a vincere la gara internazionale fu il raggruppamento di imprese ‘Tekne’ di Milano, che si era avvalso per la progettazione esecutiva di un famosissimo studio di architetti parigino: ‘Leclercq Associés’. Poco dopo si scoprì che Francois Leclercq, architetto e urbanista, aveva avuto un precedente rapporto professionale con il presidente della commissione aggiudicatrice, l’ingegnere parigino Marc Mimram.

TUTTO ANNULLATO - Il clamore fu notevole, diversi media si occuparono della vicenda, compreso noi di Tp24.it, tanto da portare ad una sospensione temporanea della procedura da parte della burocrazia regionale siciliana per verificare l’ipotesi di un conflitto d’interessi. Ricevemmo anche una replica dai francesi che potrete trovare qui.

IL RICORSO DEI FRANCO-MILANESI – Lo studio francese che aveva vinto il concorso di idee – fu, infine, escluso ad agosto per un presunto conflitto d’interessi – ma chiese di sospendere tutto presentando un ricorso al Tar. Con esso il consorzio chiedeva di tornare a rivedere la gara per assegnare la progettazione.

LA REGIONE NON SI ERA CONVINTA – La replica dei francesi, ed il ricorso al Tar, non ebbero alcun effetto, visto che la Regione pensò bene di tirare comunque dritto, annullando la graduatoria ed assegnando l’incarico al terzo classificato, un raggruppamento guidato dallo studio Transit.

I SOLDI ALLE RESIDENZE UNIVERSITARIE - I 20 milioni di euro, grazie al voto dell’Ars, sono stati così dirottati verso l’acquisto o la ristrutturazione di nuovi immobili destinati a residenze per universitari. Il Governo Schifani, qualora volesse dar continuità a tale progetto, dovrà praticamente riappostare le somme deviate ed iniziare nuovamente da capo tutta la procedura.


Alessandro Accardo Palumbo
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