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20/04/2023 04:00:00

Da Emanuela Orlandi alla Strage di Erba, il passato ritorna...

 Il passato ritorna. Sono nelle cronache di questi giorni, casi che hanno occupato per mesi la nazione negli anni scorsi. Uno è la sparizione di Emanuela Orlandi nel 1983, il padre Ercole era commesso della Prefettura della casa pontificia, e Maria Pezzano. All'epoca della scomparsa abitava in Vaticano con i genitori e i quattro fratelli: Pietro, Natalina, Federica e Maria Cristina il fratello da sempre cerca la verità sulla vicenda. Nei quattro decenni sono state molteplici le ricerche: banda della magliana, terrorismo internazionale, pedofilia, Vaticano, Vatileaks.

Il 9 gennaio 2023, per volere di Papa Francesco, il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi e la gendarmeria aprono ufficialmente per la prima volta le indagini a distanza di quasi quarant'anni dell'accaduto, viene ascoltato Pietro che consegna documenti tra cui un audio di Neroni, esponente della organizzazione criminale, parla della sepoltura di Enrico De Pedis a Sant’Apollinare. E accusa il Papa: "Wojtyla… -audio censurato-… pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano". A difendere il santo è intervenuto Bergoglio che nel corso del Regina Coeli del 16 c.m. ha detto: "Wojtyla è oggetto di illazioni offensive e infondate". Si attendono sviluppi. L'altro è contenuto nelle pagine per chiedere la revisione del processo sulla Strage di Erba.

È la richiesta del sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser che, ora, dovrà essere vagliata dai vertici del suo ufficio, il procuratore generale Francesca Nanni e l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, alle quali toccherà dare il via libera alla trasmissione o meno dell'istanza alla Corte d'Appello di Brescia. Olindo Romano e Rosa Bazzi, sono i coniugi condannati definitivamente all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso, nel dicembre 2006, a colpi di coltello e spranga, e per motivi legati a liti di vicinato, Raffaella Castagna, il figlio di 2 anni Youssef Marzouk, la nonna del piccolo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Sulla loro confessione l'avvocato dei coniugi: "Quindici esperti dicono che quelle su cui si basa la condanna sono false confessioni acquiescenti dettate, magari involontariamente, dalle promesse formulate a Olindo". Infine la perla del ministro Lollobrigida sulla denatalità: "Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica", la riesumazione del piano Kalergi ad uso e costume dell'estrema destra, complimenti per il tempismo, Mattarella era ad Auschwitz. Il passato ritorna e può essere non piacevole.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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