Marsala. Maltrattamenti alla moglie. In aula la madre della donna difende... il genero
Madre contro figlia, in Tribunale, a Marsala, nel processo al 35enne pregiudicato mazarese Antonello Sanfilippo, processato per maltrattamenti, lesioni e stalking all’ex moglie.
Una testimonianza, quella della madre della “parte offesa”, che, pur essendo stata richiesta dal difensore dell’imputato (l’avvocato Chiara Bonafede), ha destato un certo stupore tra chi era presente in aula. Anche nello stesso collegio giudicante, il cui presidente, il giudice Vito Marcello Saladino, ad un certo punto, ha chiesto alla donna conferma sul fatto che fosse la madre dell’ex moglie dell’imputato. La suocera dell’imputato ha, infatti, escluso che il genero abbia picchiato la moglie, addebitando i litigi tra i due coniugi al carattere della figlia, con la quale, ha aggiunto, non parla più da circa due anni. E cioè da quando questa è andata a vivere con un altro uomo, dal quale ha recentemente avuto un figlio. “Non ho mai visto mio genero picchiare mia figlia – ha detto la donna – anzi, a volte, forse era mia figlia, agitandosi con le mani mentre discutevano, a colpirlo”. Alla fine, la teste ha lasciato l’aula lanciando un bacio al genero, detenuto per fatti di droga (fine pena: febbraio 2025).
Nel corso della stessa udienza, hanno testimoniato anche il padre dell’imputato e una zia dell’ex moglie. Entrambi hanno dichiarato di non avere mai visto Antonello Sanfilippo picchiare la moglie, dalla quale ha avuto tre figli. E il primo ha addebitato la fine del matrimonio ai “tradimenti” di lei. “Lo cornificava – ha detto l’uomo – è accaduto almeno tre volte, l’ultima con un ragazzo. La prima volta l’ho colta sul fatto e l’ho perdonata. Poi, a mio figlio ho detto: o sei fatturato o sei innamorato… Fosse stato un altro, al posto di mia figlia, sarebbe finita male”. La zia ha, invece, affermato che quando li sentiva litigare (abita nell’appartamento di fronte) mandava suo marito a prendere il figlio più piccolo della nipote per il timore che questo si spaventasse. Aggiungendo: “Quando chiedevo a mia nipote perché litigavano, lei preferiva non dirmelo”. Pare, che la moglie rimproverasse al marito l’uso di sostanze stupefacenti. In passato, infatti, Sanfilippo è stato anche ospite di una comunità di recupero. I fatti contestati nel processo sono del 2021.
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