Quantcast
×
 
 
21/07/2023 06:00:00

Marsala, un pessimo consiglio comunale che non sa che argomenti trattare...

 Un pessimo consiglio comunale quello di Marsala, la seduta di ieri mattina è stata imbarazzante per la politica tutta e per la città, i consiglieri non svolgono la loro attività gratuitamente e le indennità che percepiscono sono soldi pubblici.

Non si è sfiorata all’inizio la questione delle dimissioni dell’ex assessore Michele Milazzo, che non si è dimesso per fatti personali ma per una contestazione che è stata avviata dal sindaco Massimo Grillo ad uno dei suoi assessori. Un errore politico che racchiude tutta la inconsistenza di questa amministrazione, con l’unico obiettivo di deresponsabilizzare sempre se stessa per dare la colpa ad altri. In questo caso a Michele Milazzo.

Si tratta comunque di un consiglio comunale che ieri ha dimostrato poca consistenza, all’inizio dei lavori lo smarrimento era di tutti, non sapevano di cosa parlare. Eppure le cose in città vanno male e l’aspetto della Sanità è costantemente sottovalutato, l’ospedale è senza aria condizionata, per questa ragione alcune sale operatorie sono state chiuse, niente interventi, ad affermarlo in aula il consigliere comunale Pino Carnese.

L’amministrazione in Aula è rappresentata dalla vice sindaca Valentina Piraino, l’aspetto più esilarante viene rappresentato dal consigliere comunale Leo Orlando: “Io non so nemmeno di cosa dobbiamo parlare oggi, stiamo facendo solo delle comunicazioni per farci vedere alla città”.

Ma è accaduto un fatto importante, che riguarda l’intera città e che non può non entrare nel dibattito del consiglio comunale, cioè le dimissioni di un assessore, purtroppo però a rispondere dovrebbe essere il sindaco che in Aula non si è presento. A chiedere il dibattito politico è lo stesso presidente del consiglio comunale Sturiano che sottolinea anche: “Io non so oggi su che cosa dobbiamo lavorare perché non possiamo lavorare su nessun punto”. Sembra un film di Fantozzi più che un consiglio comunale, la questione Milazzo poi è entrata nel vivo, a parlarne il consigliere comunale Gabriele Di Pietra, che ha pronunciato delle affermazioni piuttosto gravi, assumendosi anche la responsabilità non trovando condivisione nel presidente del consiglio.

Di Pietra sostiene che Milazzo è stato un assessore sempre presente in consiglio, uno attento e che parlava con dati in mano, mai avventato nel suo modo di amministrare. Il consigliere parla di verità dei fatti, pare che la nota del sindaco inviata all’assessore Milazzo sia inerente al verde pubblico, insufficiente: “Lo stesso assessore non era soddisfatto, ha avuto il coraggio di venire qui e di dire quello che pensava. Il sindaco non solo non produce la sua relazione annuale, non solo non partecipa alle audizioni degli assessori in consiglio ma invia pure note di rimprovero ai singoli assessori. Ma l’assessore è di fiducia del sindaco”.

In questa nota di richiamo pare che ci sia il mancato rispetto del cronoprogramma, poi Di Pietra rincara la dose: “Chiederei al sindaco chi è che è chiede agli uffici chi ha svolto il servizio di andare ad effettuare servizi alle parrocchie, di montare palchi ad associazioni che hanno avuto il patrocinio dalla stessa amministrazione, chi è che chiede a chi ha l’appalto di invertire il cronoprogramma per effettuare servizi differenti”.

Il problema del verde pubblico pare, insomma, non sia stato il motivo delle dimissioni dell’ex assessore Milazzo e il consigliere Di Pietra apre una maglia delicata: “Il sindaco chiedeva sempre il supporto a Milazzo sia per il verde pubblico ma in particolare per la delicatezza che ha il settore dei rifiuti, Milazzo era anche presidente della SRR di Trapani. La situazione ha un significato politico perché Grillo in questa giunta non ha più un rappresentate della maggioranza che lo ha eletto, significa di conseguenza che il sindaco stesso ammette il suo fallimento”.

E poi l’affondo: “Probabilmente avrà dato fastidio la scelta di affidare all’esterno il servizio della scerbatura, probabilmente perché affidandolo a Formula Ambiente qualcuno avrebbe potuto con più facilità chiedere alla stessa azienda il favore di procedere con qualche assunzione, magari portando agli stessi uffici qualche curriculum e politicamente comprendo che può essere una difficoltà per tanti avere dei curriculum in tasca e non poterli consegnare a nessuno, perchè l’appalto viene portato all’esterno”.

Sono parole molto pesanti quelle del consigliere Di Pietra, che parla solo per ipotesi e dunque alimentando i dubbi o non denunciando nelle opportune sedi quello di cui è a conoscenza. In ogni caso è un intervento che insinua e non prova, se prova doveva essere depositato in Procura.

In Aula presente la vice sindaca Piraino che indignata per quanto ascoltato ha annunciato di abbandonare i lavori, chiarendo prima che la nota mirata a Milazzo era una contestazione per i disagi che in due anni non sono stati risolti. La Piraino fa mea culpa: la città è piena di disservizi. Ma la Piraino dimentica che non è una cittadina qualunque, è una vice sindaca, investita dal mandato già da tempo e le inefficienze o si risolvono o si va a casa, non si resta solo perché si è cresciute politicamente sotto l’ala del sindaco Grillo.

 

Rossana Titone