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19/10/2023 16:30:00

L'Equilibrio in politica per governare nazioni, regioni o comuni

 Equilibrio. In politica è il rapporto che si esprime attraverso i partiti, ora denominati movimenti o liste civiche, per 'governare', che si tratti della Nazione, Regione o Comune. Proprio per le tre entità nominate è, banalmente, la 'conditio sine qua non' per 'servire' i cittadini. Da quasi due anni si assiste alla sua ricerca nell'affrontare il conflitto in Ucraina, anche se in occidente la condanna unanime dell'invasione Russa, ha permesso di raggiungerlo, gli 'attori' orientali, per ovvi motivi hanno più difficoltà.

E proprio nella concezione e metodo di politica internazionale, costituisce quasi la spina dorsale della diplomazia moderna e che consiste nell’equilibrare o riequilibrare le forze delle grandi potenze in modo che nessuna di esse prevalga decisamente sulle altre. Anche in senso più generico: lo è tra le forze politiche del paese, tra le correnti di un partito; perseguire una politica di equilibrio.

Dal 7 ottobre all’alba, il gruppo radicale palestinese Hamas, che governa la Striscia di Gaza, ha dato vita a una complessa operazione via terra e via aria contro Israele. All’attacco di Hamas, Israele ha risposto in una maniera estremamente violenta, per eliminare del tutto Hamas, con conseguenze catastrofiche per i civili di Gaza. Ad oggi è impossibile trovare un bilanciamento. La quotidianità impone, raccontare anche i minimi sistemi, che poi per chi la vive, non lo sono.

A Marsala il sindaco cerca la quadra, ma come manifestato, per l'ennesima volta, in consiglio comunale, è impossibile, ma esiste uno strumento e che si chiama mozione di sfiducia al primo cittadino, non la boutade di quella all'assessore Bilardello. Consiste nella raccolta di proposta dell'atto di un quinto dell'assise. Quindi in ragione della normativa, cinque. Si sarà ingenui e si pensa ai tre dell'opposizione: Fici, Rodriquez e Passalacqua. Si sono dichiaratamente d'esserlo: Genna, Di Pietra, Orlando, Coppola e Alagna. Per l'approdo a sala delle Lapidi ne occorrono 10. Esiste l'imbarazzo della scelta per loro ammissione tra: Vinci, Carnese, Accardi, Elia. Nel limbo: Ferrantelli, Di Girolamo e Titone. Se veramente credono a ciò che hanno asserito nei tre anni dell'amministrazione Grillo, la caduta del primo cittadino sarebbe certa. Il condizionale è d'obbligo, perché l'approdo del provvedimento manderebbe tutti ai propri porti e consentirebbe ai cittadini la ricognizione per la scelta di un nuovo equilibrio.

Vittorio Alfieri