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09/11/2023 09:30:00

Gli immigrati e l'accordo per la "deportazione" in Albania...

 Deportazione. Pena mediante cui il reo è privato dei diritti civili e politici, allontanato dal luogo del reato e relegato in un territorio lontano dalla madrepatria. Nota già al diritto penale romano, nel Medioevo fu sostituita dal bando e confino. Fu ripristinata dopo la scoperta dell’America e dopo la fondazione degli imperi coloniali e servì per liberare la nazione da criminali pericolosi o da avversari politici. Particolare importanza ebbe in Inghilterra al tempo della regina Elisabetta, quando nelle colonie s'impose in commutazione della pena di morte. Venne abolita nel 1857.

Nella Russia zarista ebbe luogo verso la Siberia e l’isola di Sachalin, eliminata nel 1917 dopo la caduta dello Zar, fu conservata nell’URSS per i condannati politici. Il governo sovietico fece ricorso anche a quella di massa -revocata dopo la morte di Stalin- soprattutto nel corso della Seconda guerra mondiale. Nello stesso conflitto la Germania attuò deportazioni in massa di Ebrei in campi di sterminio e anche delle popolazioni slave, neri europei, prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, religiosi cristiani, persone con disabilità fisiche e mentali, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, omosessuali, gruppi religiosi come Testimoni di Geova e pentecostali. Sempre gli ebrei nel mondo antico, furono condotti in Assiria e a Babilonia.

Dopo un anno senza particolari risultati, il fallimento dell’accordo con la Tunisia, la presidente del consiglio italiano prova a riprendere in mano il dossier migranti e si rivolge all’Albania. Meloni e il suo omologo Edi Rama hanno stipulato un protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di due centri per la gestione della richiesta di protezione, che potranno ospitare fino a 36mila persone all'anno, cosiddette 'irregolari'.

L’intesa non si applica agli immigrati, donne in gravidanza minori e fragili sempre, che giungono sulle coste e sul territorio italiano ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane militari e non quelle delle ong. Al porto di Shengjin l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e controllo. A Gjader, nel nord ovest dell’Albania, realizzerà una struttura per le successive procedure.Nei due centri vigerà la giurisdizione italiana e il pasticcio giuridico è in agguato. L’Albania collabora sulla sorveglianza esterna delle strutture e qualora fugissero restano nei Balcani, l'intento è palese.

L’obiettivo è rendere fruibili i centri dalla prossima primavera. La Meloni non vince il premio dell'originalità del terzo millennio perché l'ex primo ministro della Gran Bretagna Johnson, per i richiedenti asilo arrivati illegalmente, istituì il trasferimendo in Ruanda schierando la Royal Navy nella Manica per fermare i barconi. L'Unhcr espresse perplessità. La Corte d'Appello inglese ha stoppato il Governo nel deportare gli immigrati illegali in Ruanda perché ha stabilito che Kigali non è un asilo sicuro e che procedere con i trasferimenti forzati sarebbe una violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che proibisce il trattamento disumano e la tortura. La storia lo insegna: la deportazione è un'aberrazione, non la soluzione.

Vittorio Alfieri