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23/11/2023 06:00:00

Castelvetrano, la politica del branco contro il giornalista

 La storia è questa: un politico di Castelvetrano, Tommaso Bertolino, è stato raggiunto da un decreto penale di condanna che lo obbliga a pagare una multa di 300 euro per aver diffamato il sindaco (ne abbiamo scritto qui). Non è uno scoop, ovvio, ma abbiamo reputato la vicenda comunque di interesse collettivo. E per questo ne abbiamo scritto, specificando che il decreto penale di condanna non è una sentenza, dal momento che, se impugnato dal querelato, dovrà svolgersi il relativo processo.

Di fronte a notizie come questa, solitamente ci arriva una replica in cui la persona interessata dice la sua, a volte annunciando di aver fatto opposizione al decreto, fiducioso che nel processo potrà essere dimostrata la sua estraneità al fatto contestato.

 

In questo caso no.

L’architetto Tommaso Bertolino, dopo aver letto la notizia che lo riguardava, più che inviare una replica al giornale, ha preferito commentare l’articolo sul profilo facebook del nostro corrispondente da Castelvetrano, ritenuto evidentemente l’autore dell’articolo non firmato.

Insomma, poco importa se nella maggior parte dei casi, i pezzi senza firma di Tp24 siano il risultato della collaborazione di più giornalisti: se riguarda Castelvetrano l’avrà scritto sicuramente Egidio Morici.  

E nel profilo di quest’ultimo, l’ex consigliere comunale ed ex componente del direttivo di Obiettivo Città (movimento di Calogero Martire), al posto di entrare nel merito della vicenda che abbiamo raccontato, lo ha accusato di essere stato “silente” quando il sindaco Alfano avrebbe nominato un massone come assessore, aspettandosi un suo articolo su questa “notizia”.

 

A questo punto, siamo tornati a parlare del politico, evidenziando questa sua strana replica ed affrontando nello stesso tempo anche la vicenda del presunto massone nominato dal sindaco. L’assessore però, dopo l’insediamento, ha firmato l’autodichiarazione di non appartenenza alla massoneria in base alla legge Fava. Per noi, dunque, anche se sette anni fa il suo nome figurava negli elenchi dei massoni che abbiamo pubblicato, evidentemente oggi non ne fa più parte. Non è il primo e non sarà l’ultimo.

Ma anche per questo secondo articolo, il giornale non riceve alcuna replica, mentre i commenti sul profilo di Morici si moltiplicano. Oltre a Bertolino, che gli suggerisce di andarsi a studiare gli statuti della Gran Loggia, perché un iscritto alla massoneria anche se in sonno resterebbe sempre un massone, interviene la moglie (che da un po’ lo ha sostituito nel direttivo di Obiettivo Città), ma anche l’avvocato Giovanna D’Angelo (altro componente del movimento) e perfino Calogero Martire (capogruppo di Obiettivo Città).

 

Pochi argomenti, un acceso livore sul piano personale e toni molto acidi. E ad un certo punto, quando tutti sono d’accordo sul fatto che quella su Bertolino non era una notizia da dare e che il giornalista ha sempre scritto male di loro, sembrando invece l’addetto stampa del sindaco, ecco intervenire Martire: “Considero il Sig. Morici un addetto stampa di questa amministrazione per il comportamento tenuto in questi anni. Tuttavia siccome la nostra potrebbe essere un’opinione non condivisa dallo stesso, lo invito ad un confronto con il gruppo di OC al fine di meglio comprendere le motivazioni espresse”.

 

Un “invito” che si commenta da solo. E che insieme agli altri commenti, ci fornisce un chiaro esempio di politica da branco, in cui si colpisce il giornalista con lo scopo evidente di isolarlo anche dal suo giornale. Tp24 ha sempre garantito a tutti il diritto di replica. Se hai qualcosa da dire su un articolo che parla di te, la tua posizione sarà comunque pubblicata. E’ così che funziona. Non si cambia discorso parlando degli altri, sul profilo personale del giornalista. E i confronti si fanno tra politici.

 

La redazione