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16/12/2023 06:00:00

Zitti zitti, i consiglieri comunali di Marsala si sono votati l'aumento

Zitti zitti, i consiglieri comunali di Marsala si sono votati l'aumento.

E' avvenuto nella seduta del 12 Dicembre scorso, dove è stato trattato il provvedimento,  proposto dal settore affari Istituzionali e Contratti,  sull'aumento dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Il presidente del Consiglio Enzo Sturiano ha fatto tutto in fretta e subito: "Colleghi consiglieri, dico la delibera la conosciamo, non ritengo che ci sia bisogno di darne lettura tra di noi".

Ovviamente nessuno interviene, neanche dopo per dichiarazione di voto: il provvedimento è stato approvato in quattro minuti all'unanimità con  relativa immediata esecutività. Probabilmente se si fosse letta la delibera si saprebbe l'ammontare: sono 80 euro (prima erano 35).

È certo che il cumulo dei gettoni - nel conteggio sono contemplate anche le commissioni consilari -  non può superare del 30% l'indennità del sindaco - lo prevede la legge 26 giugno 2015, n. 11 della Regione Siciliana - e che ammonta a 6.210 euro lordi al mese.

In ragione di ciò gli eletti di palazzo VII Aprile potrebbero percepire fino a 1.863 euro lordi,  per raggiungere il massimo necessitano però  23 presenze. Non è difficile:  a volte si tengono in un giorno tre commissioni, che sono otto, composte da undici elementi. 

Certo, è singolare notare come a Trapani la decisione del Sindaco di aumentare per se e per la Giunta l'indennità, con, a cascata, anche l'aumento dei gettoni per i consiglieri, abbia generato polemiche a mai finire. Mentre a Marsala tutto è passato in sordina. 

 

Nelle ultime sedute il consiglio comunale di Marsala ha trattato anche il caso delle polemiche all'interno della Commissione Pari Opportunità, dopo la sfiducia alla presidente Giuliana Zerilli. In aula Sturiano ha letto due note arrivate al presidente del Consiglio: la prima sono le dimissioni della Zerilli, la seconda è delle otto componenti della CPO che hanno votato la sfiducia, nella quale si afferma, che non si sentivano più rappresentate dalla Presidente dopo mesi in cui hanno atteso che s'instaurasse un clima di collaborazione, ma la Zerilli ha gestito i lavori in termini autoritari con l'assenza di democrazia e non è una vittima, che non si è trattato d'epurazione, ma utilizzo di uno strumento democratico. Sturiano si è detto dispiaciuto per questa 'lotta' tra donne. E' intervenuta Elia Martinico, componente della commissione, che s è detta amareggiata per le polemiche, perché sterili e pretestuose, aggiungendo che si è utilizzata la 'questione femminile' per fare lotta politica, fino ad arrivare ad una "durissima campagna stampa", volta a discriminare le otto che ne hanno chiesto le dimissioni, attraverso il voto e nessuno può "infangare e censurare con disprezzo" la loro opinione "sacrosanta, inviolabile e legittima". E' intervenuta anche la vice sindaca Valentina Piraino, che si è detta "turbata" dalle accuse ricevute, perché "manipolatrice, fiancheggiatrice, donna che si deve vergognare", solo perché si è votata una sfiducia alla presidente in quanto non si faceva sintesi. Piraino ritiene di aver subito un aggressione, da deputati nazionali, regionali, coordinatori provinciale, destinataria di una campagna denigratoria, espressa soprattutto da uomini, all'oscuro dei fatti. "Sono stata offesa" per una ricostruzione della vicenda, priva di documenti, prove e di verifica.