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30/12/2023 08:13:00

Che 2024 sarà per la politica siciliana (e trapanese)

Il 2024 sarà l’anno della conta per i partiti politici, qualcuno è a rischio scomparsa.
Le elezioni amministrative da una parte e il più importante appuntamento elettorale, il 9 giugno, con le elezioni europee segneranno una linea importante.


Le città chiamate al voto in provincia di Trapani sono Mazara del Vallo, Salemi, Castelvetrano, Salaparuta.

Quattro città diverse tra loro, Mazara è un continuo mutare nel suo quadro politico, le ultime dimissioni di Vito Torrente da assessore del sindaco Salvatore Quinci, ricandidato al secondo mandato, ha rinsaldato l’asse con il Primo Cittadino. Torrente, il cui figlio Paolo è uomo di riferimento della deputata Carolina Varchi e del presidente dell’ARS Gaetano Galvagno, ha dichiarato di appoggiare Quinci e ha rilanciato insieme ad altre figure: ci sarà a breve una convention per cristallizzare l’alleanza.

Dall’altra parte c’è Nicola Cristaldi e poi c’è l’alleanza PD-M5S, che però non ha ancora chiuso su un nome.
Castelvetrano rappresenta un equilibrio delicato e a tratti instabile, i partiti cercano di darsi un metodo, sono molto attendisti e anche guardinghi.

Questa competizione per i castelvetranesi rappresenta un punto necessario di svolta.

A Salemi ci sono più riunioni in corso che idee sul tavolo, il centrodestra chiude l’anno con delle difficoltà a trovare un nome unico, che sia sintesi dell’intera coalizione, mentre dall’altra parte a essere in campo con un progetto di candidatura ci sono Lorenzo Cascio e l’attuale vice sindaco Angelo Calogero.

Ma il 2024 è soprattutto l’anno delle elezioni europee, dove i partiti si peseranno da soli, i nomi schierati in campo per Fi per FdI, per il Pd per la Lega sono nomi di peso e che incassano consenso da anni.

Si tratta di partiti grossi che fagociteranno quelli più piccoli, che purtroppo dovranno trovare la strada del consenso e non sarà facile. Le elezioni europee metteranno ordine anche alla politica, perché se ci saranno dei partiti che non supereranno lo sbarramento del 4% allora non avranno più ragione di esistere.

La sorpresa potrebbe essere in questo nuovo scenario Cateno De Luca, che con il suo movimento Sud chiama Nord, ha deciso di correre in prima persona ma con alleanze ancora non proprio ferme.

La Dc di Totò Cuffaro, rotto l’accordo con Forza Italia, adesso potrebbe stringere una alleanza con i renziani, che in Sicilia sono rappresentati da Davide Faraone. Alleanza che converrebbe ai cuffariani, riuscendo a piazzare i propri salvo poi tornare in quell’aria di appartenenza che è il Ppe.
Il 9 giugno rappresenterà una deadline per i partiti.

Rossana Titone