Caro mensa a Marsala, dopo le proteste si attende la decisione risolutiva ...
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Continua a tenere banco a Marsala la vicenda della mensa scolastica che da lunedì scorso costa molto di più alle famiglie marsalesi con i rincari decisi dalla Giunta guidata dal Sindaco Massimo Grillo. Per protesta i genitori stanno dando ai bambini i panini, non usufruendo così della mensa e ciò sta recando non pochi problemi al servizio. Dopo le proteste delle famiglie che stanno subendo la stangata e la protesta e l'occupazione dell'aula consiliare da parte di cinque consiglieri comunali, adesso si attendono le proposte risolutive dal parte del sindaco e della sua amministrazione.
L'aumento delle tariffe della mensa, diversamente da quanto detto dal sindaco in conferenza stampa, non è dovuto ad un aumento del costo del pasto, ma perché sono aumentate le scuole, passate da 10 a 15 e questo ha comportato un incremento dei pasti serviti di circa 45 mila unità all'anno, per un totale di circa 235mila pasti.
Possibile marcia indietro del sindaco - Il Sindaco Massimo Grillo e lì pronto a una possibile marcia indietro, di fronte all'avanzare della protesta dei genitori dei bambini. Il primo cittadino ha incontrato i dirigenti di Marsala Schola, i sindacati, anche le famiglie e i dirigenti scolastici. Il sindaco ha anche ascoltato i cinque consiglieri comunali, Flavio Coppola, Rino Passalacqua, Gabriele Di Pietra, Leo Orlando e Mario Rodriquez che martedì sera hanno occupato l’aula consiliare ritenendo urgente incontrarlo per approfondire la questione riguardante l'aumento delle tariffe della mensa. “Ho ascoltato le loro proposte, che sono oggetto di attenzione anche da parte del vice sindaco Piraino. So che gli uffici di Marsala Schola stanno approfondendo le diverse proposte emerse in questi giorni - le parole del sindaco Grillo -. Venerdì dopo un ulteriore incontro di approfondimento con i rappresentanti dei sindacati, formalizzeremo una nostra proposta che riterremo più idonea dal punto di vista tecnico e giuridico e che condivideremo con tutti i capigruppo del consiglio comunale”.
Il consigliere Leo Orlando - "Abbiamo fatto l’occupazione dell’aula a seduta chiusa e chiesto la presenza del sindaco per capire come sia andato l’incontro con le parti sociali e con i genitori. Per noi non è stato normale apprendere che vi è stato a Palazzo Comunale un incontro con le parti sociali, e solo due consiglieri, presidenti di commissioni Istruzione e Bilancio ne erano a conoscenza, mentre tutti gli altri erano all’oscuro. Il problema del caro mensa a Marsala non è tanto per il costo del pasto che non è aumentato, ma per il numero del pasti che sono aumentati di circa 50mila. La ditta ha avuto una proroga fino al mese di maggio e di fatto, come detto, il costo del pasto non è mai cambiato negli ultimi sei anni. Le risorse si potevano trovare prima e in fase di bilancio. Il vicesindaco Piraino aveva detto in aula che c’era la necessità di versare e rimpinguare le casse di Marsala Schola con la somma di 120mila euro per non aumentare il costo delle tariffe. Marsala Schola ha ricevuto un contributo dal MIUR, un contributo per i bambini dai tre ai sei anni, per i quali i genitori non avranno nessun aumento e da lì bisognerebbe soltanto fare il calcolo delle somme che non sarebbero così esose da parte del Comune. Attendiamo assieme ai consiglieri con i quali abbiamo occupato l’aula consiliare che il sindaco incontri gli uffici, Marsala Schola e l’ufficio di Ragioneria per capire se riescono a trovare le somme in brevissimo tempo e scongiurare l’aumento fino a fine gara fissata a maggio”.
E sull’aumento delle tariffe della mensa scolastica abbiamo sentito anche il consigliere Flavio Coppola che parla a nome suo e dei consiglieri Passalacqua, Orlando, Di Pietra e Rodriquez: “Non approviamo l’aumento delle tariffe, primo perché c’è una prosecuzione della gara, per cui non c’è stato un aumento reale del prezzo dei pasti, se non l’aumento del numero dei pasti, cosa ben diversa. Allo stesso tempo riteniamo che le tabelle previste da Marsala Schola non sono, qualora ci fosse un reale aumento del costo del pasto, non sono state fatte in maniera equa, perché vengono penalizzate le fasce medio-basse. Non si può consentire a chi non ha reddito che prima non pagava, passare da zero euro a due euro e 50 a pasto. Pensiamo a chi ha due, tre figli e non può pagare, anche perché la proposta sarebbe che l’utente paghi Marsala Schola e poi farsi rimborsare dai servizi sociali e tutto ciò appare molto complesso. Questa è la prima criticità, noi siamo contro l’aumento, almeno fino al 31 maggio perché di fatto non c’è, se non rivedere le tariffe secondo la nuova gara d’appalto. Altra cosa assurda ci sembra la proposta che gli insegnanti debbano pagarsi il pasto per diverse ragioni: sono gravati della vigilanza durante la mensa scolastica e riteniamo, tra l’altro come in tutte le aziende, che siano pubbliche e statali, quando c’è l’orario continuato viene garantito il pasto dal datore di lavoro, in questo caso il Miur dà dei contributi per questo. Abbiamo fatto delle proposte risolutive, per garantire il servizio allo stesso prezzo fino alla fine della scuola, e poi fare una rideterminazione delle tariffe dopo che è stato assegnato il nuovo bando di gara con il nuovo prezzo. A quel punto per il Comune sarà più chiaro come contribuire con la propria quota parte, soprattutto per le fasce più deboli. Questa è la nostra proposta, noi riteniamo in una sorta di “stato di agitazione” fin quando non sarà trovata una soluzione. Abbiamo proposto di non aumentare le tariffe, abbiamo spiegato come si può fare, speriamo che gli uffici possano comprendere la nostra proposta anche perché fino al 31 dicembre è stato fatto così”.
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