Quantcast
×
 
 
15/03/2024 14:00:00

Rita Atria, la perizia rileva un altissimo tasso alcolemico nel suo sangue

 L'Associazione Rita Atria dopo oltre otto mesi dalla deposizione della perizia medico-legale, ha deciso di condividere con il pubblico dettagli rilevanti riguardo allo stato psico-fisico di Rita la sera della sua morte.

Secondo la perizia, Rita presentava un tasso alcolemico elevato che indicava uno stato di ebbrezza, con perdita dell'autocontrollo e disturbi dell'equilibrio. Tuttavia, ciò solleva interrogativi poiché non sono state rinvenute bottiglie di alcol nella casa di Rita, a parte una sola bottiglia di Martini su uno scaffale, priva di impronte digitali.

L'Associazione Rita Atria con l'Avv. Goffredo D'Antona hanno chiesto la riapertura delle indagini sulla morte di Rita. Questo impegno è stato sostenuto da due integrazioni successive, che hanno evidenziato contraddizioni e lacune nel fascicolo romano del 1992.

In particolare, emerge una grave negligenza delle autorità nella conduzione delle indagini sulla morte di Rita Atria. Nonostante il materiale fornito alla magistratura di Roma evidenzi chiaramente la mancanza di indagini e testimonianze nel fascicolo del 1992, nessuna Commissione Antimafia ha mai voluto approfondire la questione.

Altro dato rilevante emerso recentemente è che il Prefetto Finocchiaro, a cui era stata affidata Rita Atria dal Tribunale dei Minori di Palermo, non ha mai incontrato la giovane. Questo solleva dubbi sul ruolo delle autorità nel trattamento del caso di Rita Atria e sulle pratiche seguite dal Tribunale dei Minori.

L'Associazione Rita Atria ringrazia i giornalisti e le giornaliste d'inchiesta che hanno contribuito a portare alla luce la verità su questa storia. La lotta per giustizia e verità continua, e l'associazione si impegna a fare luce su ogni aspetto oscuro legato alla morte di Rita Atria fino a quando non verranno chiariti tutti i dubb.

L'Associazione Rita Atria continua a lavorare instancabilmente per portare alla luce la verità su quanto accaduto a Rita.