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03/04/2024 19:00:00

Marsala: voti, preferenze o idee per farla risorgere?

 Voti, Preferenze o Idee. Gli idealisti in politica hanno sempre sostenuto l'importanza dei concetti per ottenere il consenso. Diversamente, la Realpolitik fondata anche sugli interessi dei singoli e sulle realtà locali, nazionali o internazionali, tiene in considerazione e 'preferisce' il 'peso elettorale' dei soggetti e dei 'portatori' d'acqua, fondamentali per la vita del partito, movimento o lista cosiddetta 'civica', quest'ultima quasi sempre una foglia di fico delle organizzazioni politiche del secolo scorso. Ovviamente, la composizione delle liste per le elezioni europee dà maggior rilievo a coloro che portano preferenze.

Il voto d'opinione, le idee, sono un "carico residuale" citando il ministro degli interni Piantedosi. A Marsala, dopo tre anni e mezzo di amministrazione Massimo Grillo, la maggioranza che ad oggi lo sostiene 'fedelmente', a tutti i costi a Sala delle Lapidi, è così composta: oltre a Fratelli d’Italia con Pugliese e Bonomo, Marsala in Azione con Vito Milazzo e Cavasino e Forza Italia già composta con enormi contraddizioni dal presidente del Consiglio Sturiano e la Martinico, ha dato ospitalità in ossequio al metodo ai transfughi; Gerardi consigliere comunale e assessore, Titone, Carnese e Fernandez.

Singolarmente, portano questi bacini di suffragio: il componente di giunta quello più nutrito, 861 proveniente dal PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – MARSALA CITTA’ PUNICA, unitamente a Carnese detentore di 350 estimatori, Titone con 450 da PROGETTIAMO MARSALA e Fernandez 286 da VALORI IMPEGNO AZIONI.

Il partito così stando, con due anime, quella del deputato dell'Ars Stefano Pellegrino e del coordinatore provinciale Toni Scilla che quando è stato eletto a ricoprire la carica affermò: "Il mondo moderato deve sostenere il centro destra. Il nostro è un Partito - così come lo ha voluto il Presidente Berlusconi - aperto e plurale, le diverse sensibilità al suo interno sono la sua forza. Non saremo un partito taxi per salire e scendere a convenienza", è di fatto l'organizzazione di maggioranza relativa a palazzo VII Aprile. Ciò che è stato fatto a Capo Lilibeo è il passato, la città attende idee per farla 'risorgere' dalla morte civile.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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