Marsala, i consiglieri tengono famiglia. Così cambiano partito per far assumere figli e nipoti
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Una promessa è una promessa. E tutti, a Marsala, tengono famiglia. Soprattutto chi fa politica. Soprattutto quei consiglieri comunali che non battono ciglio se c’è da cambiare casacca. Purchè ci sia qualcosa in cambio. Come un posticino per il figlio o il nipote.
Ci sono clientele, favori, e corruzione dietro ad alcuni dei più eclatanti movimenti politici degli ultimi anni a Marsala. Ci sono le promesse e le assunzioni dei rispettivi parenti, dietro al passaggio di Pino Ferrantelli, MIchele Accardi e Vanessa Titone nella scuderia di Nino Papania. C’è Ignazio Chianetta a Marsala, che tra il 2020 e il 2022 ha macinato chilometri e telefonate per ingrossare la truppa del movimento VIA.
Emerge, appunto, un quadro desolante della politica marsalese dalle indagini della Procura di Marsala che hanno portato all’arresto dell’ex senatore Nino Papania, di Ignazio Chianetta, e alle misure cautelari nei confronti dei consiglieri Accardi, Ferrantelli e Titone, sospesi dalla carica a sala delle Lapidi.
L’assunzione della figlia del consigliere Accardi
E pensare che un lavoro ce l’aveva, e pagato anche discretamente, Sara Accardi, figlia del consigliere comunale di Marsala, Michele Accardi. Lavorava da sei anni in un supermercato, con un contratto dignitosissimo. Poi però ci si mette la politica, con le sue promesse e le clientele. Sara ha sempre dato una mano alle avventure politiche del padre, un politico navigato, che ha sempre bazzicato nell’area di centro, e con quel ruolo da consigliere comunale praticamente cucito addosso. Non c’è campagna elettorale in cui non partecipa, davanti e dietro i riflettori. Ha un buon bacino elettorale nel quartiere popolare di via Istria. Anche se il suo è uno stile old style, poche parole, pochi interventi in consiglio comunale. Il dietro le quinte è il posto che preferisce, come quando stava nell’Udc, e si muoveva per trovare i voti ai deputati regionali del territorio. Poi però bussano alla sua porta Nino Papania, tornato alla ribalta con la sua creatura, il Movimento VIA, e il suo referente a Marsala, Ignazio Chianetta, anche lui ex consigliere comunale con una parentesi da assessore. Accardi stava rompendo con l’Udc, e gli propongono di passare che con il nuovo movimento. In cambio? L’assunzione della figlia, Sara, in una casa di Riposo di Santa Ninfa. Siamo alla fine del 2021, e di lì a meno di un anno ci sarebbero state le elezioni regionali.
La promessa viene fatta, il patto è chiaro. Ma gli accordi non vengono rispettati.
Sara Accardi si licenzia dal supermercato per il posto all’Ipab, un posto regionale. Ma resta delusa.
Le intercettazioni rivelano l'esasperazione di Sara Accardi quando l'assunzione promessa non si è concretizzata. In una conversazione con un’amica esprime la sua frustrazione: «Non è che mi rompo il c**o per dargli la campagna elettorale! Non hai capito niente!», riferendosi a Chianetta e alle promesse non mantenute.
L'accordo era chiaro: in cambio del supporto politico, Sara avrebbe dovuto ottenere il posto di lavoro, ma quando questo non è avvenuto, Chianetta ha cercato di placare gli Accardi con 1.000 euro, versati tramite un bonifico falsamente giustificato come compenso per una collaborazione inesistente. Poi sarebbero stati dati altri mille euro, con il papà Michele che fa la cresta alla figlia. Le intercettazioni mostrano Michele Accardi trattenere 100 euro di quella somma prima di consegnare i restanti 900 euro alla figlia, aumentando la tensione tra loro. La figlia è molto arrabbiata col padre: «Mi hanno messo in quel posto, papà! A me, i soldi li hanno tolti, a te l’incarico lo danno, ma a me chi mi compensa?».
E ancora:«Ignazio mi aveva detto cinque mila euro, poi quattro mila, e adesso me ne dà a rate quando vuole lui. Non mi interessa cosa pensa lui, mille euro per lui sono come dieci per me!».
Il vero promotore dell'accordo sarebbe stato l’ex senatore Papania, che quando gli Accardi protestano cerca di prendere in mano la situazione e invita Chianetta a risolvere il problema con urgenza: «Domani devi venire perché c’è un problema che dobbiamo risolvere». Chianetta conferma che la questione riguardava Sara Accardi, e Papania ribadisce: «Sì, martedì sarà fatto, c'è solo bisogno di un documento».
Nonno Pino e l'assunzione del nipote
E’ il membro anziano del consiglio comunale di Marsala, Pino Ferrantelli. Politico navigato, tornato alla ribalta negli ultimi anni, con il sostegno al sindaco Massimo Grillo. Se per Accardi il patto con Papania e Chianetta prevedeva l’assunzione della figlia, per Ferrantelli, c’è da dare un posto al nipote.
Il cuore dell’accordo prevedeva che il nipote di Ferrantelli, Antonio Peppino Licari, venisse assunto presso l’Associazione TAI, controllata da Papania e Angelo Rocca, in cambio del transito politico di Ferrantelli nel Movimento VIA. E’ una delle associazioni controllate da Papania e che beneficia di ingenti contributi pubblici per corsi di formazione professionali.
Le intercettazioni chiave dimostrano come Ferrantelli negoziasse l'assunzione del nipote come merce di scambio per il suo cambio di partito. In una conversazione del 17 febbraio 2022, Rocca rassicura Ferrantelli sull’assunzione del nipote, dicendo: «Gli dico ad Antonio cosa deve fare, so che gli hanno dato le chiavi».
Nonostante la promessa, le lamentele di Ferrantelli aumentano con il passare dei mesi. In un'altra intercettazione dell'11 marzo 2022, Ferrantelli si mostra sempre più frustrato, esprimendo che la situazione procedeva troppo lentamente: «Sta cosa va a rilento, a rilento, a rilento. Dal 27 gennaio... boh, non si vede niente».
La dinamica delle assunzioni è emblematica di come il sistema funzionava. Antonio Peppino Licari riceveva stipendi per un lavoro fittizio presso l’Associazione TAI, come evidenziano i numerosi bonifici a suo favore senza che avesse realmente svolto alcuna attività. In un'altra intercettazione, Rocca cerca di rassicurare Ferrantelli: «Non è che mancano le cose, Antonio sta iniziando...», ma Ferrantelli insiste sulla necessità di concretezza, affermando: «Io voglio vedere con chiarezza che tipo di lavoro stiamo facendo, capito?».
Il patto corruttivo tra Ferrantelli e il sodalizio di Papania e Rocca si consolida ulteriormente quando Ferrantelli decide di ufficializzare il suo passaggio al Movimento VIA durante una seduta consiliare del 5 aprile 2022. Pochi mesi dopo, Ferrantelli e Rocca discutono la possibilità di un ulteriore passo politico, sottolineando la necessità di mantenere un forte legame con Papania, il vero dominus della rete corruttiva. In ballo c’erano voti importanti per le elezioni regionali, alle quali Papania, attraverso il candidato Angelo Rocca, voleva fare bella figura.
Nella formazione c'è posto
Anche Vanessa Titone passa con VIA di Papania in cambio dell’assunzione del figlio.
E questa volta entra in gioco la formazione professionale. Al centro delle indagini c'è il CE.SI.FO.P. (Centro Siciliano per la Formazione Professionale), un ente finanziato dalla Regione Sicilia, utilizzato, secondo le indagini, per ottenere consenso politico attraverso l'elargizione di posti di lavoro in cambio di favori e alleanze elettorali.
Titone avrebbe negoziato l'assunzione del figlio, Antonio Parrinello, come docente/tutor per i corsi di formazione gestiti dall'ente, in cambio del suo passaggio politico al movimento VIA, legato a personalità come Antonino Papania, Angelo Rocca e Ignazio Chianetta.
Secondo quanto riportato dagli investigatori, i corsi di formazione finanziati dalla Regione Sicilia avrebbero rappresentato una sorta di "merce di scambio" per ottenere supporto politico. Le intercettazioni descrivono come il CE.SI.FO.P. sia stato utilizzato per creare posti di lavoro fittizi, talvolta con candidati che non avevano i requisiti necessari per le posizioni.
A sistemare tutto ci avrebbe pensato Chianetta. "Lunedì mattina lo convocheranno per il contratto e l'inizio dell'attività. Dunque ci riprogrammiamo noi subito dopo, per come mi hai detto tu... questa cosa, no? [...] Lo facciamo insieme il comunicato, non è questo il problema... intanto andiamo 'step by step' come si suol dire."
“Step by step”. Il figlio firma, Titone ufficializza il passaggio a VIA. Passa meno di un mese, e Vanessa Titone lascia Progettiamo Marsala.
Nella vicenda è direttamente coinvolto Papania, che sollecita, l'assunzione di Parrinello, con pressioni su Vitello Manfredi, vice direttore del CE.SI.FO.P., affinché accelerasse le procedure.
Una delle intercettazioni più significative avvenuta tra Chianetta e Titone il 15 giugno 2022 chiarisce come la firma di Titone per il passaggio politico fosse vincolata all'assunzione del figlio. "Io non la dovrei firmare questa cosa... perché tu lo sai che io avevo una cosa mia... che se non succedeva una cosa... io non la dovrei firmare perché io ho fatto un giuramento." dice la consigliera a Chianetta.
Chianetta rassicura Titone che l'assunzione del figlio sarebbe andata a buon fine e spiega i ritardi con problemi logistici legati ai locali del CE.SI.FO.P. a Marsala.
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