Ancora una notte di interventi di soccorso per la Stazione Etna sud del Servizio Regionale Sicilia delCorpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
Anche nella notte appena trascorsa un grosso gruppo si è disperso nell’area a valle del Rifugio Galvarinaed un uomo di 48 anni, residente a Gravina di Catania, ha riportato una frattura del piede a causa di unacaduta, interventi che si sommano al malore della notte scorsa ed ai 4 dispersi della medesima notte.Il Servizio Regionale Sicilia invita al totale e puntuale rispetto delle Ordinanze Sindacali emesse daiSindaci dei territori interessati dall’evento.Sul posto anche i Vvf ed il Sagf.
Il fronte lavico continua ogni notte ad essere preso d’assalto da migliaia di persone, che inmaniera inadeguata, ignorano la pericolosità dell’evento e i rischi dell’ambiente innevato ghiacciato efrequentato in orario notturno, peraltro in assenza di competenze.Le recenti ordinanze sindacali, complice la totale assenza di controlli, non hanno portato naturalmentead alcun cambio di situazione ed ogni notte si verificano molteplici interventi di soccorso e gruppi dipersone disperse o gravemente infortunate che vedono le squadre di soccorso impegnate da notte fonda all’alba.
L'Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, ha recentemente registrato un'impennata dell'attività vulcanica, che ha affascinato turisti e abitanti del luogo. L'eruzione, iniziata l'8 febbraio 2025, ha attirato folle di curiosi desiderosi di assistere a questo spettacolo naturale, reso ancora più speciale dalle abbondanti nevicate che hanno coperto le pendici della montagna. Tuttavia, questo afflusso di visitatori ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sul potenziale overtourism.
Dall'8 febbraio 2025 l'Etna è in eruzione, con un'intensificazione dell'attività rispetto ai segnali iniziali osservati nei giorni precedenti. L'eruzione è iniziata con l'apertura di una bocca effusiva a circa 3.010 metri, che ha provocato una colata di lava lungo il pendio nevoso; il flusso lavico ha percorso circa un chilometro aprendo una strada incandescente estremamente scenografica. Il 16 febbraio, la colata lavica, proveniente da 3.000 metri, ha superato la pista Altomontana, raggiungendo i 1.900 metri, e il giorno dopo, il 17 febbraio, l'eruzione della sommità è continuata, intensificata da emissioni di cenere vulcanica.
Uno spettacolo davvero cinematografico, che ha attirato evidentemente più di quanti escursionisti appassionati o semplici curiosi le strade potessero sopportare. La Protezione Civile regionale ha lanciato l'allarme a causa dell'afflusso di persone che hanno bloccato la circolazione stradale, impedendo il passaggio dei mezzi di soccorso. In particolare, domenica 16 febbraio, è stato registrato un afflusso costante di circa un migliaio di persone sulla strada provinciale 92 e sulla strada Milia, con parcheggio selvaggio ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a Piano Vetore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso.