Scandalo referti, ecco le sette confestazioni degli ispettori della Regione all'Asp di Trapani
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Un dossier dettagliato sulla gestione dell'Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Trapani ha evidenziato una serie di gravi irregolarità nella gestione degli esami istologici, con ritardi che hanno avuto un impatto diretto sulla salute dei pazienti. Il documento, redatto dagli ispettori della Regione Siciliana, è stato consegnato all'assessorato regionale alla Salute e al governatore Renato Schifani, portando alla luce sette contestazioni fondamentali.
La vicenda, esplosa a gennaio 2025 dopo l'interrogazione parlamentare del deputato di Forza Italia Giorgio Mulè, ha suscitato allarme nell'opinione pubblica. In particolare, il caso dell'insegnante Maria Cristina Gallo, che ha ricevuto il referto istologico con otto mesi di ritardo quando il suo tumore era già al IV stadio, ha messo in evidenza la gravissima inefficienza del sistema sanitario locale.
Anche il ministero della Salute ha deciso di intervenire inviando propri ispettori in Sicilia per approfondire le responsabilità sui ritardi nella consegna dei referti.
Secondo il documento dell'assessorato regionale alla Salute, la gestione dell’Asp di Trapani sarebbe stata caratterizzata da una catena di omissioni, ritardi, informazioni parziali e mancate comunicazioni tempestive. Gli ispettori regionali hanno evidenziato "gravi responsabilità gestionali" che avrebbero potuto essere mitigate con interventi mirati e sistemi di monitoraggio adeguati.
Le sette contestazioni alla direzione dell'Asp di Trapani
Ritardi nelle nomine e mancato coinvolgimento del responsabile del rischio clinico - La nomina del direttore sanitario aziendale è avvenuta soltanto nel settembre 2024 e non risultano atti relativi al coinvolgimento del responsabile del rischio clinico e della qualità in questa grave vicenda.
Carenza di anatomopatologi e sottoutilizzo del personale - L’Asp di Trapani ha giustificato i ritardi con la carenza di anatomopatologi. Tuttavia, secondo i dati della Siapec (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica), ogni dirigente medico dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. Dall’analisi dei dati forniti emerge che il numero di diagnosi effettuate è stato notevolmente inferiore a questo target, variando tra 500 e 1.700 esami all'anno.
Sottodimensionamento dei carichi di lavoro - Confrontando i dati degli esami istopatologici eseguiti tra il 2022 e il 2024 con gli standard della Siapec, emerge un evidente sottoutilizzo del personale medico.
Assenza di linee guida e protocolli operativi - Durante la visita ispettiva del 3 marzo 2025, non è stata fornita alcuna evidenza documentale di linee guida o procedure adottate dal servizio di anatomia patologica, in contrasto con le linee guida emanate dal Ministero della Salute già nel 2015.
Mancata centralizzazione del servizio di anatomia patologica - Nonostante una disposizione del direttore sanitario pro tempore sulla centralizzazione del servizio di anatomia patologica presso il P.O. di Trapani per ridurre i ritardi, la misura è stata attuata solo nel terzo trimestre del 2024.
Tempi di refertazione molto più lunghi rispetto agli standard regionali - L'assessorato ha avviato un’indagine conoscitiva per confrontare i tempi medi di esecuzione delle prestazioni di anatomia patologica tra i vari enti del sistema sanitario regionale. Mentre la media regionale varia tra 10 e 20 giorni lavorativi, all’Asp di Trapani i ritardi hanno raggiunto anche gli 8 mesi.
Organizzazione interna inadeguata - Il coordinamento delle attività tra il personale sanitario risulta inefficace e l’assenza di un sistema di monitoraggio in tempo reale delle attività diagnostiche ha contribuito ad aumentare ulteriormente i tempi di attesa.
Il rapporto degli ispettori della Regione evidenzia una gestione sanitaria gravemente carente, con ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini. Le omissioni dell’Asp di Trapani hanno portato non solo a un allarme sociale, ma anche a un intervento diretto del Ministero della Salute, che ha avviato un’indagine supplementare.
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