Minaccia un giornalista, tampona una Panda e poi scappa. Ma è solo un complotto. Forse. Anzi no. Però, nel dubbio, un creditore lo ha pagato subito dopo...
Il romano Valerio Antonini ieri sera ha vissuto una di quelle serate da incorniciare. Tipo quelle in cui sei al centro dell’attenzione, sì, ma per tutto quello che avresti preferito evitare. Da una parte il dibattito "familiare" su Telesud, la sua tv, con ospite il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e la moderazione affidata – ça va sans dire – al suo giornalista. Dall’altra, Italia Uno, dove Le Iene gli dedicano un servizio firmato da Alessandro Sortino in cui si parla di creditori non pagati, inseguimenti, tamponamenti e minacce.
Già, perché Antonini, pur avendo invitato le Iene pubblicamente (“Venite cortesemente da me subito”, scriveva su X), alla fine per sfuggire alle telecamere è finito addosso a una Panda, scappando via senza nemmeno chiedere “Scusi, tutto bene?”. Scene da film. O da reality.
“Ti denuncio”. “Scemo”. “Non è giornalismo”.
Sortino prova a parlargli, e Antonini – nel suo stile ormai inconfondibile – risponde con un crescendo tra la querela e il “che mi prendi, scemo?”. Quando il giornalista gli elenca le testimonianze di chi afferma di non essere mai stato pagato, lui nega tutto: “Se c’è un credito, si va dal giudice”, dice.
I crediti (presunti) non pagati
E di creditori, presunti o meno, ce ne sono tanti, nel servizio. Un service di Palermo per le dirette streaming delle partite di basket (13.000 euro non pagati), un documentarista (oltre 60.000 euro), un’azienda di arredamenti (104.000 euro), un fabbro factotum che ha anche “spiato” per conto del presidente. E ancora: sponsor non retribuiti, un dipendente senza stipendio, perfino il titolare dell’azienda che ha organizzato la famosa amichevole con la Lazio.
Antonini si dice sereno. Anzi, parla di complotto. Contro di lui, contro il suo modo di fare impresa, contro i suoi successi sportivi
“Eppure uno l’ha pagato…”
Il momento più paradossale? Dopo l'intervista, uno dei creditori chiama le Iene in tempo reale: “Mi ha appena pagato”. Una contabile che arriva giusto in tempo.
I 300.000 euro della Regione
E poi c’è quella questione che conosciamo bene, e su cui Tp24 indaga da tempo: i 300.000 euro ricevuti dal Trapani Calcio e versati dalla Regione Siciliana (Antonini ha tra i suoi collaboratori anche il figlio del presidente Renato Schifani). Un finanziamento “unico”, che le altre squadre siciliane di Serie C – tipo Catania e Messina – non hanno mai visto nemmeno col binocolo.
Valerio Antonini dice che è tutto falso. Che è un complotto.
Qui il servizio de Le Iene.
Ha anche pubblicato una replica via social. Lo ha fatto su X, parlando di "un osceno servizio su una TV nazionale, vecchio e pieno di spunti legali straordinari di cui parleremo a breve punto per punto e che mi da chance enormi di vedere finalmente i 'truffatori' ben noti pagare le mostruose falsità dette e fatte tra Dicembre 2024 e Marzo 2025. Polizzi, Conforti, Torre, Tranchida Arch. e figlio, tra poco tocca a voi, spiegheremo uno a uno le gravi dimenticanze e le falsità che avete raccontato mettendo oltretutto il programma che ha mandato questo filmato a grosso rischio querela, di cui studieremo i contorni a breve.”
Dunque, si preannuncia battaglia legale. Antonini promette querele, controrepliche e – a quanto pare – anche rivelazioni su chi, secondo lui, sarebbe il vero “truffatore”. I nomi li fa: Polizzi, Conforti, Torre, Tranchida (architetto e figlio). E avverte: "Tra poco tocca a voi".
Aspettiamo. Come sempre, carte alla mano.