Si è tenuto a Marsala il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, dall'8 all'11 maggio. Di seguito il resoconto dei primi tre giorni, vissuti in prima persona nel centro città. Si è evitato di partecipare alla giornata clou della manifestazione, avendo verificato che la tanto decantata attenzione alla comunità delle persone con disabilità – alla quale si appartiene – non è stata realizzata adeguatamente.
Il primo giorno è stato un flop assoluto. Ha visto la presenza di alcune scuole locali – e ci mancherebbe, considerando che due assessori sono dirigenti scolastici, uno dei quali alle politiche culturali.
Il secondo giorno, venerdì, si è visitato il “Villaggio del Bersagliere”, tra food, wine e shopping, allestito tra il piazzale del Cineteatro Impero e lo spazio pavimentato del Parco Archeologico, da cui inizia la Plateia Aelia. Esponevano solo cantine lilibetane, fortunatamente. Diversa l’atmosfera rispetto al 2 giugno dell’anno scorso, quando vi furono: cabaret, spinning, esposizioni di prodotti agroalimentari a km 0 e un’area picnic. Nessuno allora gridò allo scandalo, eccetto lo scrivente e la testata TP24. Eppure gli attori istituzionali erano gli stessi: il sindaco e la direttrice del Parco Archeologico. E oggi, paradossalmente, si critica solo la direttrice, sebbene l’iniziativa fosse stata concordata tra lei, il sindaco e l’ANB.
Tornando al villaggio dei “fanti piumati”, tra le 13 e le 15.30 – esclusi gli organizzatori – non si sono raggiunti neppure dieci visitatori. La sera parlano le foto: forse a Porta Nuova erano presenti 100/150 persone.
Il sabato si è nuovamente girato per il centro. In piazza della Vittoria, dove si stava allestendo il palco delle autorità per la domenica, l’accesso era quasi impraticabile per i disabili. Dei tre scivoli: uno era transennato per la tribuna; il secondo bloccato da un’auto fin dal mattino, rivelatasi nel pomeriggio noleggiata da un dirigente RAI di Napoli, il quale – dopo 45 minuti – si è scusato dicendo che lo spazio gli era stato indicato dall’amministrazione come riservato all’organizzazione (presenti polizia di Stato e municipale chiamate per la rimozione); il terzo era ostruito dal materiale per la struttura.
A seguito delle rimostranze, è stato indicato un passaggio tra i palchi, largo circa due metri: più che sufficiente per le persone che deambulano, ma problematico per chi ha disabilità motorie, anche per la presenza di canalette per i cavi che fanno slittare le carrozzine elettriche. Il problema è stato notato anche dal comitato comunale per la disabilità, prontamente intervenuto. Non si osa immaginare un paraplegico che spinge da solo la propria carrozzina: barriere, non accessibilità.
Si è pranzato nel centro storico, con circa 350 persone. Alle 16 si è tenuta al Cimitero, presso la Cappella Militare, la cerimonia degli Onori ai Caduti, con deposizione della corona alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa (anche lui bersagliere e siciliano), del Prefetto, del Sindaco, di un ammiraglio di divisione, del comandante del 37° stormo, di varie associazioni, scorte, staff comunale, stampa e pubblico per un totale di circa 250 persone.
Dalle 19 si sono tenute esibizioni di fanfare in sei borgate. Dalle 21 in poi si è tornati nel centro storico, inclusa la contrada Santo Padre delle Perriere, nuovamente omaggiata. La sera ha registrato una partecipazione più significativa: circa 3.000 persone, il 70% parlanti dialetti non lilibetani.
Per quanto riguarda la domenica, si è seguita la diretta RAI. Porta Nuova, luogo del passaggio finale delle fanfare al cospetto delle autorità, era desolatamente semivuota. Un membro dell’ANB, intervistato in diretta su Rai3, ha affermato: “Si narra che Garibaldi abbia detto che, se avesse avuto un esercito di soli bersaglieri, avrebbe conquistato il mondo”. Ebbene, dopo lo sbarco dei Mille, 165 anni fa, i bersaglieri non hanno espugnato Marsala.
Indubbiamente, la presenza in città di sei fanfare – ciascuna composta da 25-30 elementi – e del loro seguito, tra sabato sera e domenica mattina, ha generato un certo movimento, al quale la città non è abituata. Ma le aspettative erano molto più alte, anche considerando che il raduno dello scorso anno ad Ascoli Piceno (45.000 abitanti) ha fatto registrare 40.000 presenze.
Almeno a Capo Boeo non si è ascoltata “Faccetta Nera”, come invece accaduto all’adunata degli Alpini il 10 maggio 2025.
Nel pomeriggio di domenica, alle 16.30, alla Villa del Rosario, per la commemorazione delle vittime civili dell’11 maggio 1943, erano presenti circa 60 persone. Evento che riguarda principalmente i lilibetani. Tuttavia, è stato un obbrobrio musicale l’esecuzione, in questa circostanza, di “Garibaldi fu ferito”: chi l’ha autorizzata? Inappropriata, considerando che Garibaldi sopravvisse (anzi, secondo alcuni storici fu graziato), mentre i marsalesi morirono.
Infine, nella mattinata, il sindaco ha annunciato la proposta di un modello di rigenerazione urbana e comunitaria fondato sul valore della fraternità, con riferimento anche alla valorizzazione dei quartieri popolari, secondo il modello Caivano promosso dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Su questa dichiarazione si è aperto un dossier da verificare nei prossimi 12 mesi.
Auguri per il 73° Raduno, che si svolgerà a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine.
Vittorio Alfieri