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14/05/2025 07:00:00

Il ju-jitsu l'arma in più di giovani e donne: stage internazionale a Paceco

L’arte del ju-jitsu per aiutare i ragazzi nella crescita e fargli scoprire l’importanza del sapersi controllare. Ma anche per rendere più consapevoli nei propri mezzi le donne. Così a Paceco, nella sede dell’associazione Sekai Kobushi Ryu Ju Jitsu Renmei del maestro Pietro Spadaro, X Dan, si è tenuto l’annuale stage internazionale di ju-jitsu al quale hanno partecipato maestri provenienti dall’Italia e da diversi Paesi europei, sotto l’egida del comitato provinciale Aics.

Sono stati due giorni intensi durante i quali i maestri hanno portato le loro esperienze, regalando ai partecipanti dei momenti di tecnica di alto livello.

“È uno scambio di lavoro sui tatami – ha spiegato Pietro Spadaro, maestro X Dan - e i maestri lavorano con i nostri allievi, così come avviene quando sono io ospite loro. È uno scambio a 360° e il ju-jitsu porta a questa unione”.

“Il Ju-jitsu è un’arte dolce – afferma Gino Lo Gioco, X Dan, da quasi 60 anni sul tatami – e i ragazzi acquistano sicurezza e controllo di loro stessi. Con il ju -itsu non si finisce mai di imparare e se dovessi rinascere, ricomincerei dalla cintura bianca”.

“Ogni anno troviamo questi ragazzi sempre più preparati – sono le parole di Roberto Flammini, VII Dan – e noi abbiamo l’impegno di portare tecniche nuove e confacenti. Loro ci danno lo stimolo per andare avanti”.

Tra i maestri anche Lidia Adragna, maestro VII Dan che ha scritto un manuale sul ju-jitsu. “L’ho fatto per renderlo più accessibile a tutti” ha rivelato, spiegando anche di consigliarlo alle donne “perché troppo spesso proprio la donna viene considerata un oggetto, definendole anche sesso debole. Ma non è così, perché la donna è forte interiormente, ma a volte accade che è la vita a farti indebolire. E per quanto mi riguarda, il ju-jitsu mi ha reso più sicura e decisa su determinate cose”.