Scandalo referti, la resa di Croce. Ma resta lo scontro politico e l'emergenza nella sanità trapanese
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Era un muro contro muro quello tra l’ex Dg Asp Trapani Ferdinando Croce e il presidente della regione Renato Schifani. Si sono visti solo il 4 marzo scorso, a scandalo già scoppiato e da allora non si sono più parlati nemmeno al telefono. Rapporti zero. Dal palazzo tutti sapevano che la stagione Croce per Schifani era già da archiviare. Mai un segnale positivo, mai un accenno a ripercorrere i passi all’indietro, nemmeno a controdeduzioni presentate. Tre memorie, una il 19 aprile, l’altra il 27 e infine quella del 9 maggio.
Tre audizioni, una in assessorato, poi in Conferenza programmazione socio sanitaria e infine in VI commissione Salute. Per Croce la strada appariva sempre più impercorribile.
Nella giornata di ieri, a termine della sua audizione in commissione, dove a sostenerlo moralmente c’erano i deputati del suo stesso partito (FdI), dopo essersi difendo, dicendo chiaramente che le colpe risiedevano in assessorato regionale e alla pianificazione strategia, ha deciso di rassegnare le dimissioni.
Le due commissioni
La Conferenza per la programmazione socio sanitaria è presieduta dall’assessora alla Salute, Daniela Faraoni, e composta dall’assessora alla Famiglia, Nuccia Albano, da un rappresentante di Anci Sicilia, nel caso specifico si tratta dell’ex sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino, un rappresentante dell’Unione delle province regionali siciliane (Urps), Pieremilio Vasta, un rappresentante dei sindaci dei capoluoghi di provincia, il primo cittadino di Caltanissetta Walter Tesauro. I membri si sono espressi tutti all’unanimità per la decadenza di Croce, si trattava di un parere non vincolante. Le motivazioni risiedono in fatti oggettivi inconfutabili, si legge dal verbale: "gravità dei fatti contestati e oggettive responsabilità gestionali”.
Nella giornata di ieri la commissione VI Salute presieduta da Pippo Laccoto, i vice presidente sono Calogero Leanza(PD), Carmelo Pace(DC), il segretario è Giuseppe Zitelli(FdI) e composta da Stefano Pellegrino(FI), Nicola D’Agostino(FI), Margherita La Rocca Ruvolo(FI), Ludovico Balsamo(MPA), Giuseppe Lombardo(MPA), Giuseppe Galluzzo(FdI), Antonio De Luca(M5S),Carlo Gilistro(M5S), Giovanni Burtone(PD), ha ascoltato Croce per tutta la mattinata.
Le dimissioni
Al termine della sua audizione Croce ha voluto anche togliere dall’imbarazzo i deputati di maggioranza che avevano già avuto indicazioni proprio sul voto della decadenza. Indietro non si sarebbe tornati. Per Croce non c’era altro da fare. O subire la decadenza e poi avviare un suo autonomo ricorso per ritornare nell’albo dei DG ovvero dimettersi ma non salvarsi lo stesso.
Le dimissioni arrivano a ridosso di un procedimento di decadenza, sono stati 90 giorni pesanti per l’ASP di Trapani, che ha dovuto affrontare non solo lo scandalo ma anche una serie di incognite ed imprevisti, i fari mediatici puntati e il clima di totale sfiducia.
Croce si è dimesso ma sulle sue spalle c’è comunque un peso importante e di difficile riprogrammazione altrove. Per un pò di tempo il suo nome sarà legato a quello dello scandalo tutto trapanese del ritardo dei referti istologici. Il passo indietro ieri non è una ammissione di colpa ma nemmeno un atto di coraggio.
Il capro espiatorio
Paga Croce per tutti, ci sono responsabilità che sono già note, altre che dovranno essere accertate ma certamente non c’è un solo colpevole, che ha pagato per tutti le colpe di medici leggeri e incapaci a governare un reparto. Gli stessi che dovrebbero essere sospesi o avviati a procedimenti disciplinari seri e concreti. Lo scandalo dei ritardi dei referti istologici non si risolve con le dimissioni di Croce ma va a chiudere solo una parte della catena delle responsabilità.
La Vardera fa chiarezza
Il deputato di Controcorrente ha aperto ieri una diretta su Facebook, appena 10 minuti, per chiarire aspetti che riguardano proprio Trapani. Scopre solo ieri, ma la stampa lo aveva già riportato diverse volte, che Croce già nel 2024, 18 luglio, aveva chiesto aiuto all’assessorato regione, diretto da Giovanna Volo, per circa 3mila referti in arretrato.
La Vardera chiama in causa anche Iacolino, che sapeva. Tutti sapevano ma paga solo Croce: “Vengono impalati alla verità i vertici della Regione, perchè oggi paga solo Croce? Perché Schifani non si auotocommisaria?”. Per il leader di Controcorrente Croce è un “Capro espiatorio per coprire le colpe dell’assessorato alla Salute, di Iacolino e della allora assessore Giovanna Volo”.
Poi continua: “Ha prodotto della documentazione incontrovertibile, che non avevo mai visionato, in cui ha avvisato della situazione degli arretrati degli esami istologici già a luglio 2024, scrivendo non solo all’ assessorato ma anche a tutte le asp della Sicilia per chiedere aiuto.
Ha cercato di fare tutti i concorsi per colmare le gravi carenze dell’anatomia patologica. Pur ritenendo non appropriata la nomina di Ferdinando Croce nomina, che ho sempre visto come un ripiego alla sua non elezione al Parlamento in danno ai cittadini trapanesi, oggi non posso non affermare con onestà Intellettuale che la colpa dei ritardi degli esami istologici, non è assolutamente imputabile solo a lui e che addirittura aveva chiesto di esser autorizzato di prendere risorse esterne per avere riscontri degli esami istologici. Oggi la vera domanda da porsi è come mai l’assessorato non ha mai risposto? Perché l’allora assessore Volo non è saltata dalla sedia nell’apprendere che già a luglio 2024 era stata avvisata di 3.000 referti erano in ritardo?
Non avrei mai pensato di solidarizzare con Croce, ma oggi lo devo fare perché alla luce della documentazione prodotta posso affermare che è stato usato come capro espiatorio. Schifani dovrebbe fare mea culpa per tutto quello che è successo all’interno dell’Asp di Trapani e rimuovere in primis Iacolino e poi dimettersi”.
Le reazioni
Il Partito Democratico, con Dario Safina, Giovanni Burtone, Michele Catanzaro parlano di responsabilità politiche in capo alla Regione: “Abbiamo sempre denunciato le criticità dell’Asp di Trapani, e non ci siamo mai tirati indietro nell’indicare le responsabilità del DG dell’Asp, ma adesso basta usare la burocrazia come parafulmine degli errori politici. Croce ha le sue colpe, certo. Ma le responsabilità politiche stanno altrove, e hanno nomi e cognomi: Renato Schifani e la sua giunta, che da tre anni governano la Sicilia con risultati disastrosi, soprattutto nella sanità pubblica.L’indagine ispettiva del Dasoe - continuano – non ha fatto altro che mettere nero su bianco ciò che cittadini e operatori sanitari vivono da tempo: ritardi fino a dieci mesi nei referti di anatomia patologica, diagnosi tardive, danni ai pazienti. Una gestione definita dagli stessi ispettori regionale inefficiente, in violazione dei principi fondamentali dell’amministrazione pubblica”.
I dem chiedono che il presidente della Regione riferisca in Aula sullo stato della sanità siciliana.
Antonio De Luca, capogruppo del M5S ha definito le dimissioni di Croce la “Scelta migliore per restituire serenità all'ambiente. Ma sono diverse le deficienze sistemiche, alcune denunciate dall'ex dg e secondo lui imputabili all'assessorato alla Salute, su cui va fatta piena luce. Schifani venga a riferire in Aula. L’enormità di quanto accaduto all'Asp di Trapani – dice Antonio De Luca – richiedeva scelte determinate e probabilmente non consentiva soluzioni diverse dalle dimissioni o dalla revoca. È evidente però che il governo Schifani ha individuato in lui un capro espiatorio, addossandogli l'intera responsabilità di uno scandalo enorme che ha lasciato tracce evidenti e pesantissime sulla vita di tante persone. Bisogna andare a fondo e fare luce sulle tante zone d'ombra evidenziate da Croce nella gestione della sanità trapanese, di cui, secondo l'ex manager, sarebbe responsabile l'assessorato di piazza Ottavio Ziino. Anche per questo torniamo a chiedere con forza la convocazione, alla presenza del presidente Schifani e dell'assessora Faraoni, della famosa seduta d'aula dell'Ars sulla sanità che chiediamo da mesi e sulla quale il governo continua colpevolmente a fare orecchie da mercante”.
Il gruppo di Fratelli d’Italia all’ARS solidarizza con l’ex manager: “Il gesto del direttore Ferdinando Croce conferma nuovamente la statura dell'uomo ancor prima di quella del professionista. La ricerca della verità che oggi ha ribadito e ampiamente documentato più volte nel corso della lunga audizione in Commissione Salute Ars è divenuta unanime tra quanti hanno avuto modo di ascoltare con attenzione le sue ragioni». Lo affermano i deputati di Fratelli d'Italia all'Ars commentando le dimissioni da direttore generale dell’Asp di Trapani e aggiungendo: «Sinceramente, troviamo allarmanti le tante e purtroppo vane richieste d'aiuto che Croce ha avanzato- anche all'assessorato alla Salute- per sollecitare un supporto nello smaltimento dei ritardi nei referti istologici che si erano originati prima del suo insediamento alla direzione dell'Asp di Trapani. Le dimissioni che oggi ha presentato in Commissione, la sede per eccellenza della rappresentanza dei cittadini, costituiscono non un passo indietro, ma quel doveroso balzo avanti verso una verità che tutti, per primo Croce a questo punto, pretendiamo. Siamo assolutamente certi che il presidente Schifani, come è nel suo stile, verificherà con meticolosità ogni aspetto emerso nella relazione depositata oggi, inquadrando, nello specifico, le effettive responsabilità sul caso dei referti istologici dell'Asp di Trapani”.
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