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23/05/2025 08:10:00

Marsala: liti e fucilate ad Amabilina, il pm chiede tre condanne per gli imputati

Accusa e difesa si sono dati battaglia nel processo che davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala Massimiliano Alagna vede nel quartiere popolare Amabilina una storia litigi, rancori, denunce e soprattutto colpi d’arma da fuoco contro un’auto e forse anche contro una finestra di un appartamento. Gli spari il 7 maggio del 2023. L’auto presa di mira è del 40enne pregiudicato marsalese Daniele Crimi, come pure l’alloggio popolare al quarto piano contro la cui finestra sarebbe stata diretta la fucilata.

Per questa vicenda sono imputati Giuseppe Zichittella, di 49 anni, Mattia Benito Zichittella, di 24, e Samuele Maggio, di 23. Il primo è difeso dall’avvocato Giacomo Frazzitta, mentre il secondo e il terzo rispettivamente dagli avvocati Luigi Pipitone e Alessandro Casano. Ieri, al termine della requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto la condanna dei tre imputati. Ha invocato due anni e mezzo di reclusione per i due Zichittella e un anno e 4 mesi per Maggio. I loro legali hanno, invece, chiesto l’assoluzione dall’accusa di stalking e sollecitato il giudice a trasmettere gli atti d’udienza in Procura per procedere per calunnia e falsa testimonianza contro Daniele Crimi e la moglie Caterina La Placa.

Nelle loro arringhe, infatti, gli avvocati difensori degli imputati hanno affermato che la coppia ha accusato Samuele Maggio e Mattia Benito Zichittella ingiustamente di avere sparato contro la loro auto il 7 maggio 2023 ad Amabilina pur sapendoli innocenti. Per quel fatto, hanno aggiunto, è stato condannato Giuseppe Barraco “che nulla ha a che fare con i tre imputati”. L'accusa, hanno continuato i legali, era che Maggio e Zichittella avevano sparato perché volevano allontanare Crimi e La Placa da Amabilina perché si volevano, poi, vendere il loro alloggio popolare. Ma l’accusa di estorsione e detenzione di armi è stata archiviata.

Poi, ha sempre evidenziato la difesa, Crimi ha sostenuto che durante un blitz con elicotteri delle forze dell’ordine gli Zichittella lo avrebbero accusato di essere “infame” e di avere per causa sua perso gli affari di droga. Blitz mai esistito e accusa mai mossa agli Zichittella hanno continuato i legali, aggiungendo che il Crimi ha poi nuovamente cambiato versione dicendo che Barraco ha sparato per conto loro e Samuele Maggio gli ha fornito il fucile. Anche questo smentito, è stato affermato nelle arringhe in aula, perché Barraco era sotto intercettazione già dal 7 marzo e non vi erano stati contatti con Zichittella. E soprattutto dalle conversazioni gli inquirenti hanno rilevato che lui aveva un fucile in possesso. La sentenza potrebbe essere emessa il 27 maggio.