Oggi, giovedì 29 maggio, è una giornata cruciale per il caso crediti d’imposta che ha travolto il Trapani Calcio, coinvolto insieme al Brescia nell’inchiesta sportiva e fiscale per l’utilizzo di compensazioni indebite di debiti IRPEF e INPS con crediti rivelatisi inesistenti.
Ma mentre da Brescia arriva la notizia che la società guidata da Massimo Cellino ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per regolarizzare la propria posizione, a Trapani si attende il verdetto del Tribunale Federale Nazionale, che oggi dovrà esprimersi in primo grado sul deferimento emesso dalla Procura FIGC.
Il Brescia paga (in parte) e spera: 2 milioni in rate
Il club lombardo, secondo quanto riportano i quotidiani locali, ha dimostrato di aver agito in buona fede nella contestata operazione con il Gruppo Alfieri SPV, la stessa società finanziaria al centro anche del deferimento trapanese. L’accordo con il fisco prevede il pagamento rateizzato di circa 2 milioni di euro, comprensivi delle somme non versate e delle relative sanzioni.
Cellino, che ha sempre sostenuto di essere stato truffato, proprio come Antonini, cerca così di rientrare nel perimetro della regolarità prima che si arrivi al verdetto sportivo. Resta però confermato il processo sportivo per oggi, con la possibilità che il Brescia venga retrocesso d’ufficio in Serie C, salvo colpi di scena nei prossimi giorni.
Il Trapani alla prova del primo grado: oggi la sentenza
Anche per il Trapani Calcio, la giornata di oggi segna l’avvio formale del procedimento sportivo presso il Tribunale Federale Nazionale. L’udienza odierna rappresenta il primo step di una partita processuale potenzialmente lunga, che potrà proseguire con eventuali ricorsi in appello, come previsto dal sistema di giustizia sportiva.
Il club granata, deferito per aver utilizzato crediti inesistenti per versare IRPEF e INPS nei mesi di febbraio e aprile 2025, si è difeso sostenendo – esattamente come il Brescia – di essere parte lesa e di aver agito con correttezza, affidandosi a un intermediario poi rivelatosi inaffidabile.
La posizione di Antonini: tre fronti aperti
Per Valerio Antonini, la situazione è ancora più articolata. La sua strategia dovrà muoversi su tre piani diversi e intrecciati:
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Sportivo-calcio, con il Trapani deferito dalla FIGC e a rischio penalizzazione (quattro punti previsti nella stagione 2025-2026);
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Sportivo-basket, con i Trapani Shark già penalizzati di 4 punti per compensazioni irregolari nei mesi di gennaio e febbraio, e la FIP che ha difeso pubblicamente la correttezza del procedimento;
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Fiscale e giudiziario, con la possibile apertura di un procedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, sulla base degli stessi rilievi notificati al club lombardo.
Le prossime mosse
Se il Tribunale Federale emetterà una sentenza sfavorevole per il Trapani, il club avrà la possibilità di ricorrere in appello presso la Corte Federale d’Appello, entro 7 giorni. Solo in caso di mancata impugnazione, la decisione di acquisirà valore definitivo. E la penalizzazione – con ogni probabilità di 4 punti – diventerà ufficiale.
Nel frattempo, resta aperto il rischio di ulteriori accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate anche per le mensilità successive (marzo e aprile), con il pericolo concreto di nuove sanzioni, sportive e non solo.