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01/06/2025 11:21:00

  Andrea Bulgarella, il cordoglio di tanti. Ma il Comune di Trapani resta in silenzio

Sono tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore per la morte di Andrea Bulgarella, imprenditore trapanese tra i più noti a livello nazionale, spentosi ieri all’età di 79 anni.

Un uomo che ha segnato con la sua attività il mondo dell’edilizia, del turismo, dello sport e della cultura, operando tra la Sicilia e la Toscana, e contribuendo in maniera decisiva al recupero e alla valorizzazione di numerosi immobili storici.

Commozione e parole di vicinanza arrivano da imprenditori, politici, giornalisti, da semplici cittadini, da ex dipendenti e collaboratori che lo hanno conosciuto.

Anche il mondo dello sport si stringe nel ricordo. Questa sera, in occasione di Gara 2 della semifinale playoff tra Trapani Shark e Brescia, verrà osservato un minuto di silenzio in memoria di Bulgarella, già presidente del Trapani Calcio negli anni ’90, e grande appassionato del mondo sportivo, al quale ha dato molto, anche con successivi investimenti in piazze come Pisa e Lucca.

Stride però, in questo coro di voci, un’assenza: quella del Comune di Trapani.

Nessuna nota ufficiale, nessun post di cordoglio, nessuna parola istituzionale. Sulla pagina social del Comune tutto tace. E non può passare inosservato.

È vero, Andrea Bulgarella aveva un contenzioso in corso con il Sindaco Giacomo Tranchida, da lui querelato e che di recente è stato rinviato a giudizio per alcune affermazioni ritenute diffamatorie. Ma la misura del senso istituzionale si dà proprio nei momenti più delicati, anche quando i rapporti personali o giudiziari sono stati tesi.

È difficile trovare, oggi, un altro trapanese che abbia avuto lo stesso peso economico, sociale e culturale di Andrea Bulgarella. Che lo si condivida o meno, la sua figura ha inciso profondamente sul territorio, sull’identità e sulle occasioni di sviluppo di Trapani e provincia.

Il silenzio del Comune di Trapani, dunque, suona stonato. È un vuoto che non riguarda soltanto la memoria di un singolo cittadino, ma che dice molto sul clima generale in cui si fatica a riconoscere – o anche solo a rispettare – le storie scomode, complesse, eppure centrali, come quella di Andrea Bulgarella.