La petizione popolare per una riforma del Servizio Civile Universale, promossa dal trapanese Natale Salvo, è stata annunciata mercoledì scorso nell’Aula della Camera dei Deputati. Registrata con il numero 1027, la proposta è stata assegnata alla I Commissione Affari Costituzionali, presieduta da Nazario Pagano (Forza Italia), professore universitario a Pescara.
La petizione, firmata da 41 cittadini tramite SPID, chiede una riforma sostanziale del Servizio Civile. Tra i punti centrali della proposta: l’estensione della possibilità di accesso a tutti i cittadini, anche oltre i 28 anni e a coloro che hanno avuto lievi trascorsi giudiziari; un aumento dell’indennità mensile per i volontari; e maggiori risorse economiche da parte dello Stato, oggi ferme a 200-300 milioni di euro annui.
«Siamo soddisfatti per l’attenzione ottenuta da questa iniziativa partita dal basso – afferma Natale Salvo, promotore e attivista del collettivo Sinistra Libertaria –. In pochissimi giorni, senza campagne pubblicitarie, 41 persone da tutta Italia hanno scelto di firmare con SPID. È un segnale forte che il tema è sentito e che la proposta è giusta».
Ora che la petizione è stata assegnata alla Commissione parlamentare competente, l’attenzione si sposta sull’iter istituzionale. Il promotore e il suo gruppo hanno già avviato contatti con parlamentari e con realtà del terzo settore per costruire un fronte comune a sostegno della proposta.
«Vogliamo un Servizio Civile davvero aperto a tutti – continua Salvo –. Oggi ne sono esclusi i maggiori di 28 anni e chi ha avuto piccoli problemi con la giustizia. Inoltre, chiediamo un compenso più equo per chi presta servizio alla comunità, e più fondi, visto che oggi il Servizio Civile viene finanziato con soli 200-300 milioni l’anno. Troppo poco».
Quella di Salvo è la terza petizione promossa da cittadini della provincia di Trapani nella XIX legislatura. Prima di lui, Antonino Pipitone di Mazara del Vallo ha invocato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, mentre Vincenzo Marzano – anch’egli mazarese – ha presentato una proposta per un testo unico sulla normativa della protezione civile.
Le petizioni sono uno strumento di partecipazione diretta sancito dall’articolo 50 della Costituzione. Come ricorda questa iniziativa, ogni cittadino ha il diritto di presentare alle Camere richieste individuali o collettive su materie di interesse generale, affermando il principio che la democrazia non si esaurisce nelle urne, ma vive anche attraverso la mobilitazione dal basso.