Un passo avanti decisivo per la mobilità ferroviaria in Sicilia occidentale. Lungo la linea Palermo–Trapani via Milo, chiusa dal 2013 ( qui un nostro articolo) sono stati installati i primi pali metallici zincati per la trazione elettrica, nel tratto costiero tra Trappeto e Castellammare del Golfo.
Si tratta di un intervento strategico finanziato con circa 85 milioni di euro, di cui 64 milioni provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il progetto riguarda circa 87 chilometri di linea tra Palermo e Trapani passando per Alcamo, Calatafimi e Segesta, lasciata in abbandono per oltre un decennio. L’attuale linea via Castelvetrano – più lunga e lenta – non è interessata da questo piano.
Il ritorno della via Milo, oltre a rappresentare un recupero importante di collegamenti ferroviari storici, ha un valore ambientale e logistico rilevante. L’obiettivo è la completa elettrificazione della tratta e la sua riattivazione entro il 2026, con tempi di percorrenza ridotti da oltre due ore e mezza a circa novanta minuti.
I lavori in corso prevedono: la posa della linea aerea di alimentazione elettrica (catenaria); la costruzione di quattro sottostazioni elettriche; l’adeguamento di ponti e gallerie; l’installazione del sistema ERTMS, il più moderno standard europeo per la gestione del traffico ferroviario.
Il tratto costiero tra Trappeto e Castellammare del Golfo, dove si concentrano attualmente gli interventi, è uno dei più suggestivi dell’intero percorso: la ferrovia costeggia il mare attraversando borghi e paesaggi che, con la riapertura della linea, torneranno ad essere facilmente accessibili anche su rotaia.
Con l’elettrificazione della via Milo si guarda a una mobilità più sostenibile, moderna e integrata, in grado di rilanciare il trasporto ferroviario nell’isola e migliorare concretamente la vita quotidiana dei cittadini.