×
 
 
20/06/2025 19:06:00

Problemi idrici tra Trapani e Misiliscemi, il sindaco Tallarita chiarisce: “Un disguido, servono comunicazioni più tempestive”

Dopo giorni di accuse e tensioni istituzionali, arriva il chiarimento del sindaco di Misiliscemi, Salvatore Tallarita, in merito alla polemica sulla mancata collaborazione nella gestione dell’emergenza idrica che ha colpito Trapani nei giorni scorsi. La novità è tutta in una puntualizzazione: il Comune di Misiliscemi ha ricevuto la richiesta di intervento da parte del Servizio Idrico Integrato di Trapani soltanto via PEC, sabato 14 giugno alle ore 14, quando gli uffici erano chiusi e nessuno in servizio. Nessuna telefonata – precisa il sindaco – sarebbe arrivata in quei momenti, mentre i contatti telefonici si sarebbero attivati solo il lunedì successivo, a emergenza ormai superata.

Il nodo al centro della vicenda è l’impianto di sollevamento Marracco. Secondo quanto sostenuto dal Comune di Trapani e ribadito anche dall’ATI, l’accordo firmato in Prefettura prevedeva che, in caso di riduzione della portata idrica a favore del capoluogo, Misiliscemi avrebbe dovuto sospendere il funzionamento delle pompe. Il 15 giugno, a fronte di nuovi disagi nel centro storico di Trapani, è stata quindi inviata una richiesta formale per lo spegnimento dell’impianto. Ma da Misiliscemi non era arrivata alcuna risposta, dando il via alle proteste ufficiali e al successivo richiamo da parte dell’Assemblea Territoriale Idrica.

Ora, con la replica del primo cittadino misilese, il quadro si arricchisce di un elemento tecnico-organizzativo: la comunicazione è stata ricevuta solo tramite posta certificata, e in un orario in cui gli uffici comunali non erano operativi. “Un disguido”, lo definisce Tallarita, che invita a superare le rigidità burocratiche e migliorare la catena di comunicazione interna tra enti, rendendola “più efficace, tempestiva e produttiva, nell’interesse di tutti”.

Intanto, resta alta l’attenzione sulla gestione delle risorse idriche e sulla necessità – più volte richiamata anche dall’ATI – di stabilire regole condivise, soglie minime garantite e criteri di intervento chiari nei momenti di emergenza. Ma se l’acqua scarseggia, a mancare davvero sembra ancora una piena sintonia istituzionale.