San Vito Lo Capo, polemica surreale: la minoranza chiede le dimissioni del Sindaco per ...
A San Vito Lo Capo, la polemica politica prende una piega al limite del grottesco. Il gruppo di minoranza consiliare ha presentato una richiesta formale per la convocazione di un Consiglio comunale straordinario con un unico punto all’ordine del giorno: chiedere le dimissioni del Sindaco Francesco La Sala.
I motivi? Alcune affermazioni giudicate «offensive», «inappropriate» e «lesive della dignità dei cittadini» da parte del primo cittadino o da esponenti della sua maggioranza. Il documento, protocollato il 25 giugno 2025 e firmato da tre consiglieri comunali, accusa La Sala di non aver preso le distanze da frasi considerate “intollerabili”.
Cosa ha detto (o non detto) il Sindaco?
Nel mirino c’è innanzitutto una dichiarazione attribuita al Sindaco La Sala che si riferirebbe al giudice Giovanni Falcone con l’espressione «Questo Falcone», ritenuta irrispettosa.
Ma non solo. La minoranza contesta al Sindaco la mancata censura di un post pubblicato nel luglio 2024 dalla consigliera Parrinello, appartenente alla sua maggioranza, che scriveva:
“L’ignoranza che regna sovrana in questo Paese fa parlare inutilmente troppi asini”.
Infine, la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso: secondo i consiglieri firmatari, il Sindaco avrebbe definito San Vito Lo Capo
“la capitale mondiale di gente che fa passare u pitittu”.
Per l’opposizione si tratta di un’affermazione che offende la comunità e banalizza l’immagine del paese.
La richiesta: “Comportamenti lesivi della dignità”
Nel documento i consiglieri comunali sottolineano che
«il Sindaco è tenuto a rappresentare con dignità e decoro tutti i cittadini del Comune di San Vito Lo Capo». E aggiungono: «Interpretando il senso di sdegno generale nella comunità, chiediamo un consiglio comunale per valutare questi comportamenti e per chiedere formalmente le dimissioni di La Sala».
Insomma, un Consiglio comunale con un solo obiettivo: “mandare a casa” il Sindaco per frasi mal digerite dalla minoranza. Frasi mai formalmente smentite, ma che — al momento — non sembrano configurare nulla di più di uscite poco felici.
Satira involontaria?
Nelle more della convocazione del Consiglio, resta il tono tragicomico di un confronto politico che, più che ai contenuti amministrativi, sembra aggrapparsi ai dettagli linguistici. E fa riflettere che, mentre in tanti Comuni si discute di bilanci, opere pubbliche e carenza idrica, a San Vito lo scontro istituzionale ruoti attorno alla parola “pitittu”.
Non è chiaro se il Sindaco replicherà alle accuse, ma una cosa è certa: anche quest’estate, a San Vito Lo Capo, il clima sarà... bollente.
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