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27/06/2025 06:00:00

Diabetici dimenticati. La battaglia di una paziente di Calatafimi: "Non voglio privilegi"

I sensori glicemici per i pazienti diabetici sono  un diritto essenziale per una vita serena e dignitosa.

La signora Anna, che vive a Calatafimi, combatte proprio per avere riconosciuto un diritto, che viene ignorato.


 

Il calvario

Il 7 gennaio di quest’anno si è sottoposta a consueta visita diabetologica di controllo, quindi poi la  prescrizione di  un piano terapeutico con 26 sensori Freestyle Libre per tutto il 2025. 

Si tratta di dispostivi che  monitorano e misurano i livelli di glucosio nel liquido interstiziale delle persone con diabete. Questi sensori non richiedono la puntura del dito per la misurazione, ma forniscono dati glicemici accurati e affidabili tramite una scansione. Quindi  rendono il monitoraggio meno doloroso e più comodo, con un migliore controllo del diabete, evitano pertanto situazioni pericolose come i 

rischi di ipo- e iperglicemie, anche notturne. 

Il piano della signora è stato approvato dalla ASL di Alcamo, si è  recata presso la farmacia ospedaliera, aperta solo tre giorni a settimana per due ore (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11 alle 13). 

Il 10 gennaio hanno  consegnato solo  4 sensori,  il 19 febbraio altri  2,  il 14 marzo 7sensori, il   16 giugno appena 3. 

Tutte le volte la signora deve chiedere un permesso dal lavoro,  ha già perso 4 giorni di lavoro che non può giustificare come malattia, deve viaggiare fino ad Alcamo.


 

Il problema

Ad Anna hanno spiegato che il problema è di approvvigionamento: l’appalto per la fornitura è bloccato. Se questi sensori sono necessari per i pazienti diabetici come è possibile che il sistema sanitario non riesca a garantirne una fornitura regolare?


 

Lo sfogo

La paziente non si sente supportata adeguatamente: “A volte ho la sensazione che noi diabetici veniamo considerati pazienti di serie B. So che la mia non è un’emergenza immediata, ma questo non significa che il mio problema non sia serio. Questa burocrazia non tutela la salute, la ostacola. Scrivo nella speranza che qualcuno legga e ascolti. Non voglio privilegi. Solo che venga rispettato un diritto. E che nessun altro debba vivere con questa ansia per ogni fornitura. 


 

L’ASP

La competenza è del presidio di Alcamo, l’Azienda sanitaria inoltre fa sapere che alcuni presidi possono essere ritirati solo presso le farmacie ospedaliere, quindi la paziente va ad Alcamo perché è la più vicina rispetto a Calatafimi.


 

Diritto vincolato alle farmacie ospedaliere

Nonostante l’importanza cruciale per la qualità di vita e la prevenzione, questi dispositivi sono spesso accessibili solo tramite le farmacie ospedaliere, con tutte le criticità che questo sistema comporta. Dall’obbligo di recarsi fisicamente in ospedale per il ritiro alla burocrazia, fino alle scorte limitate e agli orari rigidi.

Una gestione del genere ignora le esigenze di chi lavora, di chi vive lontano dai centri ospedalieri e di chi ha difficoltà di spostamento. Se i sensori glicemici fossero invece disponibili nelle farmacie territoriali, come qualsiasi altro presidio salvavita, l’accesso sarebbe più semplice, più dignitoso e capillare. Chiedere di portare i sensori glicemici nelle farmacie del territorio è un passo concreto verso una sanità che mette al centro la persona e le sue reali necessità.