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29/06/2025 06:00:00

Storie di fuorisede. Asia: la libertà di non avere certezze

Storie di Fuorisede è la rubrica che raccoglie le voci di giovani trapanesi che hanno lasciato la loro terra per studiare o lavorare altrove. Attraverso i loro racconti esploriamo sogni, difficoltà, scelte personali e il legame, spesso resistente, con le proprie radici. Oggi raccontiamo la storia di Asia Campanella.


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Asia: la libertà di non avere certezze

Asia ha 20 anni. La sua non è la storia di una ragazza con un percorso ben indirizzato, che ha sempre saputo cosa avrebbe voluto fare. E’ la storia di una persona che passo dopo passo ha cercato e cerca di farsi strada in una nebbia che a volte più che diradarsi tende ad infittirsi. Eppure mentre per molti potrebbe essere solo un ostacolo, per lei è linfa vitale. Asia conosce l’incertezza, accetta il disordine, non ha paura di un futuro che non appare chiaro.

Studia Giurisprudenza a Bologna. Non sa dire con precisione perché ha scelto questa facoltà: “Alla fine delle superiori non avevo un vero progetto, vere ambizioni, né tantomeno un’idea di cosa mi piacesse. Me la cavavo a parlare, non temevo i confronti, mi piaceva assumere un po’ quel ruolo da mediatrice, più che per un interesse nelle materie oggetto di studio, questa mia scelta derivava dalla speranza che avrebbe potuto dare senso a queste mie attitudini comportamentali”

 

Gli ultimi due anni le hanno permesso di farsi un’idea più chiara del percorso che ha intrapreso: “L’unica cosa che mi rincuora è scorgere della filosofia tra quelle infinite pagine di informazioni tecniche, credo che sia questo uno dei motivi principali per cui non l’ho ancora mollata”. Spesso le proprie aspettative non vengono confermate dalla realtà e la speranza che abbia fatto la scelta giusta continua ad affievolirsi nel tempo: “E’ un pezzo ormai che penso di non essere adatta al tipo di approccio alla realtà che mi richiede quello che studio. Quell’anima filosofica che cerco tra le pagine mi fa pensare che in realtà sto guardando il dito mentre indico la luna”.

Perché allora non filosofia? “Qui arriva il nodo più grande, quello che non riesco a sciogliere. Nessuno si aspetta niente da me, nessuno sarebbe sorpreso o deluso se io cambiassi facoltà. Eppure io non mi sento libera per niente, non mi sento libera di essere indecisa, di pentirmi della mia scelta, farne una nuova e magari pentirmene di nuovo”. Forse, proprio quando nessuno si aspetta nulla da te, sei tu stesso il più grande ostacolo da superare, è proprio la paura di deludere le tue stesse aspettative a fermarti.

 

Tutto questo potrebbe sembrare la cornice di un’esperienza negativa, contorta. Tutt’altro, questi due anni sono stati per Asia degli anni di cambiamento, incontri, crescita: “Bologna è stata mamma, papà, amica, sorella, casa e nemica, ho trovato dentro le sue mura tutto ciò che ho cercato. Inizialmente ti senti onnipotente, le tue giornate sono tutte diverse, appaghi ogni desiderio, sfrutti ogni stimolo ed é meraviglioso. Poi pian piano , sulla base delle esperienze che ti sei concessa, stili la lista delle priorità e cominci a vivere ogni giorno inseguendo quelle: la routine, le responsabilità, la pressione, le debolezze, la solitudine, il sentirsi piccola, rifiutare casa per sentirsi grande, non sentirsi abbastanza e volercela comunque fare da sola. Quindi quando al secondo anno pensi che forse potresti fare filosofia, lo pensi da adulta, e pensi alle spese, all’organizzazione, al tempo perso e al futuro che stai scegliendo e se hai le spalle abbastanza larghe da reggere i problemi che ne deriveranno. Qualsiasi cosa deciderò comunque non vedo possibilità di tristezza, tutto quello di cui ho parlato fa parte della mia vita, e per me é una vita felice”.

 

E’ una persona resiliente. Affronta le difficoltà senza scoraggiarsi, sa che sono l’altra faccia della medaglia di tutti i momenti belli che quest’esperienza le ha regalato. In fondo forse era proprio questo che cercava, la possibilità di mettersi alla prova: “Vengo da una città piccola, confortevole, che non ha pretese. Lì la vita sembra avere un flusso lineare, prevedibile. La mia l’ho sempre immaginata un po’ così: le cose avrebbero seguito il loro percorso, bastava fare scorrere, non c’era da preoccuparsi. Eppure avevo bisogno di meno prevedibilità, volevo scoprire la realtà. A Trapani ne ho vista una, sono soddisfatta di quello che mi ha dato, ma non tornerò a viverci, non riesco a pensare ad un buon motivo per farlo. Non resterò nemmeno a Bologna, anche qui ho conosciuto un altro pezzo di realtà, e sarà questione di tempo prima che anche lei esaurisca il suo ruolo nella mia vita. Non vedo l’ora di sapere dove e quale sarà l’altro pezzo di realtà che vivrò e quale sarà la me che lo vivrà”.

Asia percepisce la sua vita come un flusso. Come diceva Eraclito non è possibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, poiché né tu né l’acqua rimarrete mai gli stessi. Anche lei percepisce se stessa e ciò che ha intorno come in continuo mutamento: “Esperienze come questa cambiano la concezione di te, non riesci più a pensare a te stessa come qualcosa di fisso, stabilito. Il “te” diventa una persona diversa ogni volta che ci parli, é inafferrabile, irraggiungibile, ogni “te” con cui hai parlato è stato inevitabile e necessario alla creazione del prossimo con cui parlerai, non ho trovato nessuna consapevolezza più soddisfacente di questa. Per questo non mi pento di niente, non cambierei niente. Non do nessun consiglio alla me del passato, ha fatto esattamente ciò che doveva fare e non avrebbe potuto fare altrimenti”.

Asia ha raggiunto una consapevolezza che farebbe bene a molti, almeno a tutti coloro che vivono nel passato, nel rimorso, nell’incertezza e nel timore di aver sbagliato qualcosa. La vita non è un puzzle di cui bisogna trovare i pezzi e metterli al posto giusto, ma una tela da dipingere a tentativi, pennellata dopo pennellata. Impariamo a vivere e a decidere come farlo strada facendo. Inevitabilmente ogni tentativo è una prova, una scommessa e sbagliare fa parte del gioco, sta a noi però decidere se un errore è un punto di arrivo o di partenza.



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