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03/07/2025 07:39:00

Processo ai fratelli Luppino, la difesa: "non ci sono prove che siano fiancheggiatori di Messina Denaro"

 Arringhe difensive nel processo che davanti il Tribunale di Marsala (presidente del collegio: Chiara Vicini), vede imputati i fratelli Antonino e Vincenzo Luppino, di Campobello di Mazara, dagli inquirenti ritenuti tra i fiancheggiatori di Cosa Nostra che avrebbero favorito la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. I due fratelli sono figli di Giovanni Luppino, l’uomo che accompagnava in auto il capomafia castelvetranese il 16 gennaio 2023 quando fu catturato davanti la clinica La Maddalena di Palermo. Per Antonino e Vincenzo Luppino, il pm della Dda di Palermo Bruno Brucoli ha invocato la condanna a 12 anni di carcere. A difendere i due imputati sono gli
avvocati Giuseppe Ferro di Gibellina e Girolamo D’Azzò di Palermo.

Nelle loro arringhe, i due legali hanno evidenziato “come dagli atti processuali non emerga alcuna prova diretta del loro coinvolgimento nel favorire la latitanza di Matteo Messina Denaro”. In particolare, l’avvocato Ferro ha fatto emergere “da una attenta lettura dei tabulati telefonici che in relazione al ruolo di staffetta asseritamente ricoperto da Luppino Antonino il giorno 11 maggio 2021, e cioè quando Messina Denaro è stato dimesso dalla clinica la Maddalena di Palermo, mentre il Luppino si recava a Palermo, dove veniva costatata la sua presenza alle ore 12,04, Messina Denaro si era messo in cammino direzione Castelvetrano alle ore 11,46 e viaggiavano in direzione opposta”. Per quanto riguarda, invece, i mobili trovati nel garage Luppino Vincenzo, “lo stesso ha dichiarato di non sapere la provenienza in quanto la chiave del garage era nella disponibilità del padre”.

Quest’ultimo, il 13 marzo 2024, è stato condannato dal gup di Palermo Cristina Lo Bue con rito abbreviato a nove anni e due mesi di carcere per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena, non riconoscendo, però, l’accusa di associazione mafiosa perché non sufficientemente provata. Anche Antonino e Vincenzo Luppino sono accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare Messina Denaro l’associazione mafiosa denominata Cosa Nostra.