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03/07/2025 06:00:00

Scandalo referti istologici: si è svolto l'incidente probatorio. Sono 19 gli indagati dell'Asp trapanese

 I ritardi nella refertazione istologica di Trapani continuano a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, ci sono 19 indagati. I medici sono: Domenico Messina, Laura Miceli, Giancarlo Pompei, Giovanni Spanò, Maria Paola Ternullo, Noemi La Francesca, Luisa Arvigo, Roberto David; i tecnici di laboratorio sono: Paolo Di Nino, Ignazio Mauceri , Antonella Mistretta, Catia Di Bernardo, Aurelia Ievolella, Giorgia Alongi, Maria Cristina Schifano; poi ci sono gli infermieri
Calogero Bellamoco, Marilena Errante Parrino, Maria Pia Incandela; infine c’è l’assistente tecnico Gianpiero Accardo.


Le indagini

Rispondono a vario titolo di diversi reati, ciascuno nel ruolo esercitato. Si tratta di personale in servizio presso l’Unità Operativa Complessa di Anatomia Patologica del Presidio Ospedaliero di Trapani e nelle sue articolazioni periferiche. Pare che indebitamente rifiutassero un atto del loro ufficio, omettendo di consentire il rilascio tempestivo dei referti degli esami istologici sui campioni consegnati ed accettati.

I casi
Tra i casi citati dall’Autorità giudiziaria c’è quello di Francesco Coddrettto, che ha subito una asportazione il 4 aprile 2024, consegnato ed accettato dall’Unità semplice di Anatomia Patologia di Castelvetrano il 5 aprile del 2024. Viene trasmesso e accettato dall’Anatomia patologica di Caltagirone solo in data 25 ottobre 2024, cioè 6 mesi dopo. Ma ancora il referto viene consegnato al paziente nel mese di febbraio 2025. Dunque di fatto si è impedito a Codretto di avere cure tempestive, pertanto ne hanno causato lesioni che hanno aggravato il quadro clinico. Il paziente era affetto da carcinoma a cellule squamose a medio grado di differenziazione. Il paziente è morto qualche mese fa, non c’è stato nulla da fare.
Il filo conduttore è lo stesso caso per caso: gli indagati rifiutavano di compiere atti del loro ufficio, ritardando la consegna dei referti, nonostante le varie e diverse sollecitazioni.

Tra questi casi si annoverano quello di Pietro Di Maria, a cui è stato esportato un campione nell’aprile del 2024, consegnato all’Unità di Anatomia di Castelvetrano il 17 aprile, due giorni dopo, referto consegnato al paziente solo nel settembre 2024. Anche qui si contestano le gravi lesioni e quindi il peggioramento del caso clinico, che è stato direttamente consegnato alle cure palliative. Di Maria è morto a dicembre 2024.
Negli atti figura il caso di Maria Cristina Gallo a cui venne consegnato un referto dopo 8 mesi, anche qui gravi lesioni e quadro clinico compromesso. Tumore al quarto stadio.

A Giovanni Di Via venne asportato il campione istologico il 22 giugno 2024, consegnato all’Anatomia Patologica di Trapani 2 giorni dopo, trasmesso e accettato dal presidio di Caltagirone solo il 15 novembre del 2024. Il referto venne consegnato il 25 febbraio 2025, cioè 8 mesi dopo, quadro clinico compromesso.
Stesso iter per Vito Scurto, campione asportato il 23 maggio 2024, consegnato al paziente nel novembre del 2024, 6 mesi dopo.
Ignazio Calia asporta il campione nel mese di aprile 2024 il referto viene consegnato con 10 mesi di ritardo, il 21 febbraio 2025.
Debora San Brunone ha dovuto attendere ben 6 mesi per avere il suo referto, con un cancro conclamato. Solo il 18 marzo del 2025 ha saputo del carcinoma.
Antonio Romeo ha atteso un anno, il suo campione è stato asportato in data 25 marzo 2024 e consegnato in data 13 marzo 2025. Gaetano Costanzo viene raggiunto da referto infausto dopo 6 mesi, a febbraio del 2025.

Si tratta di persone offese, alcune di queste verranno sentite dall’Autorità giudiziaria, si procederà anche a perizia medico legale. Nel procedimento risulta persona offesa anche l'ASP di Trapani e l'Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana. Ancora ad oggi non figura tra gli indagati l’ex Direttore generale Ferdinando Croce.