Camminare sì, ma con il pallone tra i piedi. È questa la nuova sfida che il Comitato Regionale Sicilia della Lega Nazionale Dilettanti si prepara a lanciare per la prossima stagione sportiva, puntando a far conoscere e praticare in tutta l’Isola il “calcio camminato” (walking football), una disciplina sportiva adattata, pensata per chi ha superato i 50 anni (40 per le donne) ma non ha perso la voglia di scendere in campo.
A guidare l’attività sarà il dottor Antonio Rubino, cardiologo emodinamista da sempre impegnato anche nel calcio amatoriale. Una scelta che punta a coniugare passione sportiva e attenzione alla salute, cuore pulsante – è il caso di dirlo – di questa disciplina.
Il calcio camminato nasce oltre dieci anni fa in Inghilterra da un’idea semplice: offrire agli anziani un modo per continuare a praticare il loro sport preferito, il calcio, riducendo però i rischi di traumi o sforzi eccessivi. Da allora si è diffuso in tutta Europa e ora approda ufficialmente anche in Sicilia.
Due le regole fondamentali: è vietato correre (almeno un piede deve sempre restare a terra) e sono proibiti i contatti fisici. Il risultato? Uno sport accessibile, sicuro e tutt’altro che sedentario: lo stimolo cardiovascolare può superare l’80% di quello ottenuto con una semplice camminata.
Ma il walking football non è solo attività motoria. È anche prevenzione, riabilitazione (soprattutto in ambito cardiologico, diabetologico e neurologico), socialità e benessere mentale. Una nuova frontiera per l’invecchiamento attivo, in cui lo sport diventa occasione di cura, comunità e riscatto.
Il presidente del Comitato LND Sicilia, Sandro Morgana, punta a una larga diffusione dell’iniziativa su tutto il territorio regionale: "Il calcio camminato rappresenta un’opportunità concreta per promuovere salute, inclusione e partecipazione anche tra le fasce più mature della popolazione".