Ancora un nuovo inquietante episodio a Salemi in pieno centro cittadino.
Nella notte tra sabato e domenica, ad un centinaio di metri dal luogo dove, meno di 48 ore prima, una giovane donna era stata oggetto di molestie, alcuni cittadini, mentre attraversavano la piazza Libertà, si sono bloccati non credendo ai loro occhi.
E a ragione! Non capita tutti i giorni di imbattersi di notte in corpo umano disteso sul selciato a pancia in su, le braccia allargate come un crocifisso, e lo sguardo cieco rivolto alle stelle.
Si trattava di un giovane dall’apparente etnia magrebina che a prima vista non dava segni di vita.
Dopo alcuni attimi di comprensibile esitazione, decidevano di togliere dalla strada il corpo per adagiarlo sul rialzo che tutti chiamano “Ovu”, e poi si premuravano di allertare telefonicamente gli organi di polizia e i sanitari del 118, mentre uno di loro tentava di rianimare il giovane con alcuni getti d’acqua sul viso.
All’appello rispondeva però solo l’Ambulanza.
Eppure, la disavventura della giovane donna il sindaco Vito Scalisi era intervenuto con celerità e tramite i social aveva fatto sapere che era intenzione dell’Amministrazione di utilizzare la Polizia urbana per un servizio di vigilanza da svolgersi in sintonia con la locale stazione dei Carabinieri.
Ne aveva indicato anche gli orari: nei fine settimana a partire dalle 22:00 fino alle 2:00 del mattino, senza pero’ specificare la data d’inizio.
Alcuni cittadini gli avevano suggerito di non limitarlo solo ai fine settimana. Almeno per il periodo estivo, sostenevano.
L’idea, comunque, era stata accolta con favore, anche da parte di alcuni consiglieri comunali di opposizione. Di quelli della maggioranza nulla possiamo riferire, essendo ormai divenuta la loro afasia prassi consolidata.
Manco farlo apposta, questo secondo episodio di Piazza Libertà avrebbe dovuto collaudare l’efficacia del provvedimento preso dall’Amministrazione diffuso ai quattro venti appena pochissimi giorni addietro.
Della questione si è interessata tempestivamente Giuseppina Spagnolo, la capogruppo di “Scrusciu” .
Alla consigliera di opposizione, verifiche effettuate e testimonianze raccolte, risulta che non sia stato attivato alcun servizio notturno visibile da parte della Polizia Municipale, né nei giorni immediatamente successivi all’episodio né nei weekend successivi e che non siano stati effettuati pattugliamenti da parte dei Carabinieri né in via Matteotti, né in Piazza Libertà, né nel centro storico.
“Riteniamo” -scrive Spagnolo- che, a tutela del ruolo istituzionale del Sindaco e dell’intera Amministrazione, sia necessario fare chiarezza: Se le richieste di controllo e pattugliamento siano state effettivamente avanzate alle forze dell’ordine, e se
affermativamente, con quali modalità, contenuti e in quale forma. Se tali richieste siano state regolarmente inoltrate, perché non seguite azioni concrete e visibili da parte degli organi interpellati.
Le due consigliere del gruppo di opposizione hanno presentato un interrogazione sull’intera vicenda chiedendo di sapere con chiarezza quando e con quali modalità verrà effettivamente garantito il servizio di vigilanza notturna da parte della Polizia Municipale e il pattugliamento da parte delle forze dell’ordine, in modo da fornire alla cittadinanza una risposta certa e verificabile.
Ribadendo che “le istituzioni, a tutti i livelli, hanno il dovere di garantire risposte immediate, efficaci e trasparenti per la sicurezza dei cittadini. In assenza di interventi concreti, si alimentano malcontento e insicurezza, con il rischio di compromettere la fiducia nelle istituzioni stesse”.
Ed infine una serie di richieste riguardanti la documentazione (note, PEC, verbali) inoltrate dall’Amministrazione alla Polizia Municipale e alle forze dell’ordine per l’attivazione del servizio notturno; chiarimenti sull’eventuale mancata attuazione delle misure annunciate da parte degli enti competenti, ed un quadro aggiornato delle azioni concretamente messe in atto a tutela della sicurezza
pubblica, in particolare in via Matteotti, Piazza Libertà e nel centro storico di Salemi.
Entrambi questi due ultimi episodi, assieme a tanti altri accaduti da un anno a questa parte, hanno una stretta relazione con la presenza a Salemi di un numero rilevante di giovani africani. Sarebbe ipocrisia non parlarne.
Li vediamo spesso ciondolare lungo le nostre vie cittadine che sembrano andare in cerca dei loro fantasmi. Del loro destino? O del loro passato? In gran parte pronti al sorriso. Ma non tutti. Occorre distinguere: ci sono africani subsahariani e africani del Magreb e pakistani.
Abbiamo dei dati certi sul numero degli stranieri residenti a Salemi? Da quelli ufficiali che risalgono al 2023, sarebbero circa 600 gli stranieri residenti, il 40% dei quali tunisini. Complessivamente rappresentano il 6% circa della popolazione residente. Un numero abbastanza alto, quasi il doppio di quello complessivo della Sicilia. A questi numeri però, bisognerebbe aggiungerne quelli che sfuggono ad ogni controllo.
Molti si chiedono i motivo per cui scelgono Salemi e non, ad esempio, la vicina Gibellina. Elementare, Watson! Salemi possiede un centro storico in gran parte abbandonato: trovarvi alloggio è piu’ semplice di quanto possa sembrare.
E poi, di recente, si è diffuso anche il mercato delle residenze. Buana e’ buono, oltre al lavoro, offre anche il domicilio a buon mercato.
In assenza di regole, e alla luce dei reiterati episodi come quelli che abbiamo raccontato, occorre chiedersi cosa occorre fare per evitare che la situazione degeneri ulteriormente.
La lettura di “Buio oltre la siepe” della statunitense Harper Lee ci ha insegnato che il pericolo che una comunità possa trasformarsi come quella di Maycomb dell’Alabama e’ sempre in agguato. E certi commenti che abbiamo letto e sentito, ce lo confermano.
Franco Ciro Lo Re