Dopo anni di segnalazioni, articoli, denunce e appelli, finalmente si accendono – o meglio, si accenderanno – le luci sulla SP21, la strada provinciale che collega l’aeroporto “Vincenzo Florio” alla città di Marsala. Ma il tempismo dell’intervento lascia più di qualche dubbio: oggi, a pochi mesi dalla fine del mandato dell’amministrazione Grillo, si annuncia con enfasi un’opera che avrebbe dovuto essere una priorità sin dal primo giorno.
Parliamo di un tratto di strada dove la mancanza di illuminazione ha rappresentato per anni un rischio concreto per la sicurezza di studenti e viaggiatori, E mentre i cittadini scrivevano, protestavano e segnalavano, l’amministrazione restava immobile. Ora, come in un film già visto, a ridosso della scadenza elettorale, si taglia il nastro di un intervento che doveva essere fatto tanto tempo fa.
Nel comunicato stampa del Comune, il sindaco Grillo e l'assessore Gerardi parlano di “intervento strategico” e di “porta principale d’ingresso alla città”. Ma dov’erano la strategia e l’attenzione al territorio quando quella stessa porta era buia, insicura e pericolosa?
Il progetto – ci dicono – è finanziato dal Libero Consorzio Comunale di Trapani per un importo di 250 mila euro. Bene. Ma perché si è atteso tanto? È davvero credibile che ci sia voluta quasi un’intera sindacatura solo per “intercettare” i fondi?
L’illuminazione della SP21 è una buona notizia per Marsala. Ma non può bastare a cancellare cinque anni di assenza. L'intervento arriva tardi, troppo tardi, come un compitino svolto all’ultimo minuto, giusto per dire: "lo abbiamo fatto".
I problemi reali del territorio – sicurezza, decoro, accoglienza – non possono essere affrontati con operazioni d’immagine a scadenza elettorale. Perché nel frattempo, i cittadini erano lì. A piedi. Al buio. E da soli.