La prima sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, presieduta dalla giudice Adriana Piras, ha disposto la scarcerazione di Emanuele Bonafede, 52 anni, di Campobello di Mazara. L'uomo era detenuto da oltre un anno in custodia cautelare in carcere. Accogliendo l’istanza dell’avvocata Clizia Ferro, i giudici hanno sostituito la misura con quella degli arresti domiciliari.
Emanuele Bonafede era stato arrestato nel marzo del 2023, nell’ambito di una delle indagini più delicate degli ultimi anni: quella sulla rete dei fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, subito dopo la cattura del boss.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, Bonafede avrebbe fatto parte dell’entourage che, a vario titolo, ha protetto e agevolato la latitanza del boss mafioso di Castelvetrano.
Emanuele è fratello di Andrea Bonafede, l’operaio del Comune di Campobello che avrebbe svolto un ruolo fondamentale nell’assistenza logistica a Messina Denaro, ritirando le ricette mediche a nome di un terzo cugino omonimo: Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato la propria identità al capomafia permettendogli di accedere alle cure durante gli anni della latitanza.