La Sicilia ha vissuto una domenica di fuoco, con ben 16 incendi divampati ieri. A preoccupare maggiormente è stata la situazione nella provincia di Trapani, dove le fiamme hanno minacciato aree sensibili dal punto di vista ambientale e abitativo.
Buseto Palizzolo: le fiamme sfiorano il Bosco Scorace
Uno degli episodi più critici si è verificato nel territorio di Buseto Palizzolo, dove un vasto incendio ha interessato vegetazione spontanea e terreni incolti. L’allarme è scattato attorno alle 13, grazie al sistema di videosorveglianza "Occhio Virtuale" dell’associazione SOS Valderice.
Spinto dal vento di scirocco, il rogo si è rapidamente propagato verso il Bosco Scorace, uno degli ultimi grandi polmoni verdi del Trapanese. Solo il tempestivo intervento delle squadre antincendio — coadiuvate da due Canadair, un elicottero della Forestale e numerosi operatori a terra — ha scongiurato il peggio.
Ipotesi dolosa, condanna unanime
Il sindaco di Buseto Palizzolo, Francesco Poma, ha definito l’incendio un «atto criminale» e ha espresso profonda gratitudine a tutti gli operatori impegnati sul campo: «Non si è trattato di un evento casuale. Qualcuno ha scelto di colpire deliberatamente un bene comune, mettendo in pericolo non solo l’ambiente, ma anche la vita di chi lotta contro le fiamme».
Anche il deputato regionale Ciminnisi è intervenuto con toni duri, ricordando come già un mese fa avesse presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare l’assenza di interventi preventivi nella zona di Scorace. «Nessuna risposta è arrivata dal governo regionale, mentre il territorio continua a essere abbandonato e minacciato».
Roghi in tutta la regione
Oltre a Buseto Palizzolo, ieri gli incendi hanno colpito diverse aree del Trapanese, tra cui Alcamo (contrade Sasi e Valle Nuccio), Valderice (Crocevie), Fulgatore, Mazara del Vallo (località Capo Feto), Castellammare del Golfo (zona Castello di Baida), Calatafimi (contrada Mango), Marsala (via Salemi) e Castelvetrano (nei pressi dell’ex campo di aviazione).
Le fiamme hanno interessato anche il Palermitano, con interventi a Misilmeri e Partinico, e il Ragusano, dove si è intervenuti a Vittoria (tra le provinciali 18 e 20) e a Santa Croce Camerina (provinciale 20). Altri roghi si sono verificati nel Siracusano, a Melilli, tra Priolo e Città Giardino, e nella zona di Marzamemi (vicino Forte Village).
Nell’Agrigentino, le fiamme sono divampate a Licata, lungo la strada comunale Marcotta. Infine, nel Catanese, incendi si sono registrati a Villaggio Delfino-Vaccarizzo, San Michele di Ganzaria, al bivio Gigliotto, a Belpasso, in viale Giove e nel quartiere Librino.
La giornata del 13 luglio si è rivelata una delle più difficili di questa estate, che si preannuncia lunga e complessa sul fronte incendi. Tra alte temperature, vegetazione secca e vento, il rischio resta altissimo. Ma in molti casi, come sottolineano amministratori e cittadini, a far scattare i roghi è la mano dell’uomo.
Serve una strategia strutturale, che punti su prevenzione, sorveglianza e repressione. Perché, mentre la Sicilia brucia, a essere consumata non è solo la natura, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.