"Basta con la demagogia dei pozzi!" È il grido accorato di Giuseppe Cannizzaro, cittadino di Buseto Palizzolo, che con una lettera inviata alla redazione di tp24 lancia un duro j’accuse contro le politiche idriche in Sicilia e denuncia una gestione inefficiente, disorganizzata e, soprattutto, priva di visione.
Secondo Cannizzaro, continuare a invocare fondi per la creazione di nuovi pozzi è solo una risposta facile – e politica – a un problema molto più complesso: la dispersione sistematica dell’acqua. "Non siamo in grado di trattenere quella che cade dal cielo, né quella che scorre nelle nostre condutture colabrodo", scrive, sottolineando la necessità di interventi strutturali immediati, prima ancora di richiedere ulteriori finanziamenti.
Una strategia per trattenere l’acqua
Il messaggio è chiaro: servono investimenti per riparare le reti idriche, evitare sprechi e raccogliere l’acqua piovana, attraverso la costruzione di invasi, dighe o mini-dighe in tutti i comuni siciliani. Cannizzaro propone di obbligare i sindaci a individuare aree di raccolta, al fine di non lasciare che milioni di metri cubi d’acqua finiscano ogni anno in mare inutilizzati.
"È una vergogna", scrive con amarezza. Gli invasi esistenti, a causa della mancata manutenzione, hanno perso dal 30 al 40% della loro capacità di contenimento, un dato che si traduce in meno risorse per l’agricoltura e maggiori difficoltà per i cittadini.
L'accusa: "Nessun comune ha un piano per l'acqua piovana"
L’accusa più grave è rivolta agli amministratori locali: “Nessun comune ha un piano per la raccolta dell’acqua piovana”, denuncia Cannizzaro, che si scaglia contro chi continua a chiedere fondi senza affrontare i problemi alla radice.
Infine, l’appello ai mezzi di informazione: "Il vostro giornale dovrebbe portare avanti la battaglia per l'acqua", scrive, chiedendo un’informazione più critica e responsabile nei confronti di chi propone soluzioni facili e mediaticamente spendibili, come i nuovi pozzi, ma lascia irrisolti i problemi strutturali.
Una denuncia forte, che merita ascolto e riflessione. Perché la Sicilia – lo sappiamo tutti – non ha un problema di scarsità d'acqua, ma di cattiva gestione.