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15/12/2025 06:00:00

«Noi ci siamo»: entro il 2026 contatori e bollette vere nei comuni ex EAS

Entro fine 2026 il cambio sarà operativo. Prima la chiusura del Piano economico finanziario, poi la gara europea, infine l’avvio della nuova gestione dell’acqua. È dentro questa cornice temporale che prende forma la svolta annunciata dall’ATI Idrico di Trapani per i comuni ex EAS.

Per anni, in queste città, l’acqua è stata un servizio fragile e spesso invisibile. Arrivava a singhiozzo, finiva senza preavviso, tornava quando poteva. Ma soprattutto non si misurava. Niente contatori diffusi, poche bollette reali, consumi lasciati all’intuito. Un sistema che ha prodotto sprechi e squilibri difficili da recuperare.

Oggi il quadro è cambiato. Francesco Gruppuso, presidente dell’ATI Idrico di Trapani, lo spiega partendo dai numeri e non dagli slogan. Noi ci siamo, dice, chiarendo che il Piano economico finanziario è arrivato all’ultimo miglio. La società incaricata della preasseverazione ci ha detto che il PEF è talmente solido da poter giustificare qualunque modello di gestione, persino una gestione totalmente pubblica. Un passaggio tecnico che certifica una cosa semplice: il sistema idrico oggi sta in piedi.

Ma la svolta non è solo nei documenti. È anche nell’organizzazione. L’ATI ha chiuso la fase emergenziale ed è passata a una struttura gestionale definitiva, con l’ingresso di figure chiave che mancavano da anni. Il passaggio decisivo è stato l’arrivo del direttore generale, una figura che ha consentito di fare il salto di qualità, coordinare gli uffici e dare continuità alle scelte. Gruppuso lo chiarisce senza giri di parole: “Siamo passati da una struttura provvisoria a una struttura stabile, con un direttore generale e con responsabilità ben definite”. Oggi l’ATI può contare su una struttura completa, con direzione generale, area tecnica, finanziaria e amministrativa, capace di reggere una fase complessa come quella che porterà alla gara e alla gestione industriale del servizio

In questo percorso ha avuto un ruolo anche Invitalia, chiamata a supporto nelle fasi più delicate. Il suo ingresso ha rafforzato la credibilità dell’intero impianto. Con Invitalia abbiamo avuto un supporto determinante per rendere il piano bancabile e pronto per il mercato, spiega Gruppuso, sottolineando come l’interlocuzione con una struttura nazionale abbia dato garanzie ulteriori anche sul fronte degli investimenti.

Per i cittadini, però, la svolta non è nei documenti ma nelle case. Il nodo sono i contatori, spiega Gruppuso, perché il sistema si mette in riga solo quando ogni utente ha il suo contatore. È per questo che l’ATI ha programmato l’installazione dei contatori intelligenti, gli smart meter, necessari per passare a una bollettazione reale e allineata alle regole ARERA. Solo così si paga per quello che si consuma davvero, chiarisce.

Nei 14 comuni ex EASCastellammare del Golfo, Buseto Palizzolo, Custonaci, Favignana, Valderice, Erice, Paceco, Salemi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna, Poggioreale, Campobello di Mazara, Salaparuta, San Vito Lo Capo – l’impatto sarà forte. In molti casi sarà la prima vera bolletta dell’acqua. All’inizio sembrerà che non sia cambiato nulla, poi arriveranno le bollette e si capirà che è cambiato tutto, avverte Gruppuso. E la regola sarà una sola: chi consuma poco paga poco, chi consuma di più paga di più.

Tutto questo, però, non cancella la crisi idrica. Gruppuso lo dice senza giri di parole: Sul Garcia oggi non c’è più acqua, sull’Arancio abbiamo una proiezione di due o tre mesi. I dissalatori aiutano, ma non risolvono. Aiutano tantissimo, ma da soli non sono la soluzione definitiva, sottolinea.

La strategia passa allora anche dai pozzi. Negli ultimi mesi è stato completato il revamping di tutte le fonti recuperabili, spiega Gruppuso, e i pozzi di Partanna entreranno nel sistema di sovrambito garantendo circa 40 litri al secondo in più. Non la bacchetta magica, ma un contributo stabile.

La timeline ora è definita. Entro fine 2025 avremo la preasseverazione del Piano economico finanziario - dice il presidente dell’ATI - Nel 2026 partiremo con la gara europea per la gestione del servizio idrico e a fine 2026 potremo avviare la nuova gestione mista pubblico-privata. Una procedura che vale quasi tre miliardi di euro tra investimenti e gestione.

Nel mezzo ci sarà una fase di transizione, prevista dalla legge. Non puoi mettere tutti i contatori in un giorno  - chiarisce Gruppuso - Ci sarà un periodo forfettario, poi partirà la misurazione reale dei consumi.

Il messaggio finale è diretto e senza sconti. Per far funzionare tutto serve anche la partecipazione dei cittadini - conclude il presidente dell’ATI Idrico - L’acqua va preservata, non sprecata. Solo così potremo ridurre consumi e costi e uscire davvero dal disastro ereditato.



Cittadinanza | 2025-12-14 15:07:00
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