La stagione 2025-2026 del Trapani Shark partirà in salita. Il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI ha confermato la penalizzazione di 4 punti a carico della società siciliana, respingendo il ricorso presentato dal club lo scorso 20 giugno contro la FIP e la Lega Basket Serie A.
La decisione è arrivata dalla Prima Sezione del Collegio, presieduta dall’avvocato Vito Branca, e riguarda la sanzione inflitta dal Consiglio Federale della FIP in data 21 maggio 2025, a seguito delle verifiche effettuate dalla Comtec, la Commissione Tecnica di Controllo della Federbasket.
Irregolarità fiscali e sanzione confermata
Il motivo del -4 è sempre lo stesso: irregolarità nei versamenti di Irpef e Inps da parte della società granata, così come evidenziato dalle segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta degli stessi rilievi che hanno portato anche alla penalizzazione del Trapani Calcio e alla bufera legata ai crediti fiscali, un tema sempre più al centro dell’attenzione anche a livello nazionale.
Oltre alla conferma della penalizzazione, il Collegio di Garanzia ha condannato il Trapani Shark al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in 10mila euro complessivi (5mila alla FIP e 5mila alla Lega Basket), oltre accessori di legge.
Non solo. Il dispositivo finale dispone la trasmissione della decisione alla Procura Generale dello Sport per ulteriori valutazioni “alla stregua di quanto evidenziato in parte motiva”. Un passaggio che lascia intendere come la vicenda potrebbe non essere ancora conclusa.
Antonini: “Andremo al Tar, non ci arrendiamo”
La risposta del presidente Valerio Antonini non si è fatta attendere. In un post su X, l’imprenditore ha definito la decisione “incomprensibile” e ha annunciato un ulteriore ricorso:
“Decisione che accettiamo anche se incomprensibile, soprattutto alla luce delle memorie che ha presentato il nostro gruppo legale. Andremo ora al Tar, non ci arrendiamo a una decisione ingenerosa che non tiene conto delle evidenze in nostro possesso che abbiamo prodotto in giudizio.”
Antonini ribadisce la linea già adottata nei mesi scorsi: la società – a suo dire – sarebbe stata vittima di una truffa ordita da una società con sede a Milano, la stessa che, secondo quanto dichiarato pubblicamente, ha coinvolto anche il Brescia Calcio di Massimo Cellino.
Uno scenario che si complica
Con questa pronuncia, si chiude (almeno per ora) la fase sportiva della vicenda sul fronte FIP, ma lo scenario resta complesso. Dopo le sanzioni già inflitte dalla FIGC al Trapani Calcio (8 punti di penalizzazione e sei mesi di inibizione per Antonini), arriva un’ulteriore tegola sul fronte cestistico.
L’intreccio tra fiscalità, sport e giustizia si fa sempre più fitto. Il gruppo Antonini denuncia da mesi di essere parte lesa in un sistema opaco che ha coinvolto più società, più professionisti e che ha generato, come effetto collaterale, gravi danni d’immagine e pesanti penalizzazioni in classifica.
Ma per la giustizia sportiva, al momento, non ci sono dubbi: le responsabilità nella gestione dei versamenti e nella scelta dei canali utilizzati per la compensazione dei tributi ricadono in capo al club.
E ora, dopo la conferma del -4 in Serie A, resta da capire se il Tar potrà davvero ribaltare una decisione che – per i giudici dello sport – appare già granitica.