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17/07/2025 02:00:00

La vicenda di Alberto Trentini: il cooperante italiano in carcere in Venezuela

Alberto Trentini probabilmente è un nome che ai più è sconosciuto. È un cooperante italiano dell'ONG Humanity & Inclusion, che dal 15 novembre 2024 è detenuto nel carcere venezuelano di Caracas El Rodeo. Il penitenziario è stato costruito negli anni ‘80, ed è l’emblema del sovraffollamento e della sistematica violazione dei diritti umani. Oltre alle ong, le stesse Nazioni Unite hanno documentato cosa accade all’interno tra privazione del cibo, detenuti costretti a fare i bisogni nello stesso spazio in cui dormono e mangiano, acqua razionata e restrizioni alle visite familiari. 

 

Alberto è stato fermato quando svolgeva la sua attività, da quel momento è in isolamento senza poter incontrare i suoi legali, non conoscendo le ragioni del suo arresto e ciò manifesta che è in atto una detenzione arbitraria. 

 

Nei giorni scorsi la mamma ha fatto quest'appello: "Oggi sono otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione, ma tutto tace e tace anche la nostra presidente del Consiglio. Questo silenzio per me e la mia famiglia è insostenibile, il nostro governo deve attivarsi come ha fatto quello svizzero con il compagno di prigionia di mio figlio che è stato liberato da poco ed ha raccontato alla stampa le terribili condizioni di detenzione in cui si trova ancora Alberto".

 

 La donna ha ricevuto il sostegno di don Ciotti: "Stiamo perdendo tempo, silenzio assordante. Maduro tiranno, si metta mano sulla coscienza". La vicenda è in un complicato contesto politico, di durissima repressione del dissenso e degli oppositori attuata dal regime di Maduro, al potere dal 2013. Dopo il voto dell'anno scorso, contestato dalle opposizioni per brogli elettorali, l'oppressione coinvolge anche operatori umanitari che non fanno politica, ma che il governo accusa di essere delatori e congiurati al libro paga d'agenti stranieri, il tutto in una profonda crisi economica. Il destino di Alberto non deve cadere nell'oblio, non è un fatto privato di cui si deve occupare solo la diplomazia, perché riguarda la nostra libertà.

Vittorio Alfieri