Mercoledì pomeriggio la seduta dell’ARS ha visto uno scontro tra il deputato Stefano Pellegrino, capogruppo di FI, e l’opposizione. I lavori d’Aula sono di fatto paralizzati, le opposizioni chiedono al presidente Renato Schifani di riferire in Parlamento sulle questioni che tengono banco in queste settimane: le indagini su Elvira Amata, assessore regionale al Turismo in quota Fratelli d’Italia, sul presidente Gaetano Galvagno, sempre FdI.
Nel mezzo c’è un altro sottobosco di indagati per corruzione, alcuni hanno lasciato il proprio incarico, come ha fatto Giuseppe Di Martino, segretario di Amata, e Sabrina De Capitani, portavoce di Galvagno, seppure continui ad avere un contratto e a lavorare per la Federico II.
Lo scontro
La mattina di mercoledì 16 luglio le opposizioni hanno detto la loro, in maniera nemmeno unitaria, PD e M5S hanno deciso di scendere in piazza per reagire a quello che sta accadendo dentro i palazzi, mentre AVS e Controcorrente hanno deciso in conferenza stampa di chiedere le dimissioni degli indagati. Per Ismaele La Vardera “Si è toccato il punto più basso, dobbiamo liberare la Sicilia con un percorso serio e un fronte alternativo che non può essere Cuffaro, perché sono sicuro che se andassimo ora al voto la Sicilia non sceglierebbe più
la Banda Bassotti”. Dalla piazza Valentina Chinnici, deputata e anche vice segretaria regionale del Pd, specificava che “Se ci sarà un rinvio a giudizio saremo i primi a chiedere le dimissioni, in questo momento la nostra è una posizione politica contro l’uso personale e padronale dei fondi pubblici, ma siamo un parlamento, non un'aula giudiziaria”. Le posizioni delle opposizioni sono diverse.
Durante la seduta parlamentare i deputati di Cinque Stelle e del PD hanno alzato le barricate: nulla di prodotto sui Consorzi di bonifica.
Michele Catanzaro, capogruppo dem, ha detto chiaramente: “Non si può continuare con Schifani che si atteggia a moralizzatore e accusa i parlamentari di ogni male”.
Intervento duro quello di Nuccio Di Paola(M5S): “Da mesi e da anni chiediamo la presenza del presidente Schifani in aula. O il presidente rispetta l’Assemblea o noi, come Movimento 5 Stelle ci riserveremo di abbandonare l’aula o realizzeremo tutte quelle attività di ostruzionismo consentite dal regolamento”. Non è tardata ad arrivare la risposta di Pellegrino: "È ormai chiaro a tutti quale sia il vero obiettivo di Pd e Movimento 5 Stelle: bloccare una manovra finanziaria da 350 milioni di euro predisposta dal governo Schifani grazie a nuove entrate tributarie – inizialmente non previste – frutto delle politiche economiche efficaci messe in campo dall’esecutivo regionale. Una manovra concreta, a favore di imprese, territori e cittadini, che dà ossigeno alla Sicilia. Ma i siciliani hanno capito bene questo disegno strumentale: sapranno distinguere tra chi lavora per lo sviluppo dell’Isola e chi invece, per mero tornaconto politico e visibilità personale, tenta di boicottarlo. Le barricate in Aula di Pd e 5 Stelle sono l’ennesima sceneggiata utile solo a strappare un titolo di giornale o raccattare qualche like sui social. Ma mentre si agitano per farsi notare, i due partiti tacciono – guarda caso – su una riforma storica attesa da 80 anni: la norma di attuazione dello Statuto sull’autonomia fiscale e la fiscalità di sviluppo, ottenuta grazie all’impegno del presidente Renato Schifani e all’azione del suo governo. Una conquista che rafforza la nostra autonomia e offre nuove opportunità di crescita all’economia siciliana. Chi oggi invoca rispetto per l’Ars dovrebbe prima imparare a rispettare i risultati. Il resto è solo propaganda”.
Il rischio
La conferenza dei capigruppo non ha placato le posizioni, che sono rimaste tali e quali ad eccezioni di La Vardera che chiede di procedere con il voto della riforma dei Consorzi di Bonifica. Nessun articolo infatti è stato votato in Aula, alla ripresa dei lavori.
Intanto c’è attesa per la presentazione degli emendamenti alla manovra di bilancio, il termine è fissato per lunedì 21. Martedì 22 si tornerà di nuovo in Parlamento. La sua approvazione però potrebbe slittare a settembre.